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BookSprint Edizioni Blog

04 Ott
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Intervista all'autore - Sabrina De Nigris

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Campobasso, una città piccola e tranquilla dove vivo tutt'ora ed ho tutti i miei affetti. Ho avuto una piccola parentesi di vita in Valle d'Aosta perché mio padre lavorava lì, non ho ricordi diretti di quel periodo perché ero troppo piccola ma mi piacerebbe tanto tornarci in vacanza. Sogno di visitare il castello della regina Margherita di Savoia e intanto mi consolo ammirando da casa il castello Monforte che domina la mia città.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non ho un autore specifico da consigliare ad un adolescente di oggi. Io sono cresciuta leggendo "Piccole donne" e "Peter Pan". Sicuramente suggerirei qualche lettura che inviti ai desideri e alla perseveranza, a credere sogni, alla speranza. Delle letture piene di buoni sentimenti. Credo ci sia forte bisogno di promuovere i valori veri e profondi, quelli non mediabili
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'eBook è figlio dei tempi moderni e la modernità ci cambia l'orizzonte. Sicuramente è uno strumento prezioso. Personalmente preferisco il libro cartaceo perché amo aggiungere delle note su pagina ed evidenziare dei passi particolari. Inoltre, mi piace tenere il libro sul comodino oppure su un tavolo. Magari messo un po'di traverso, come se fosse stato poggiato lì solo per un momento in attesa di essere ancora letto.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Nei miei ricordi ho sempre letto e di conseguenza scritto. Era una cosa che facevo in modo naturale tanto che forse non me ne sono neanche resa conto. Mi ha colpita infatti la reazione dei miei genitori quando hanno saputo che avevo scritto un libro. Non si sono affatto stupiti, probabilmente doveva andare così prima o poi.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Era un desiderio che avevo da tempo ma non mi ero mai davvero messa in gioco. Poi, purtroppo, ho vissuto un brutto periodo da cui sono scaturite molte riflessioni e la voglia di non sopprimere i desideri. Ho iniziato a fare molto di quello che avevo in mente e il libro era una di queste. Un progetto da portare a termine. È nato così.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non c'è un messaggio specifico. Ogni storia ha una sua morale, un principio in cui credo e che cerco di rispettare nella vita reale. La tolleranza, l'amore assoluto, il rispetto per tutti e altri valori di cui provo a basare la persona che sono.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho già detto ho sempre scritto ma non era il mio sogno nel cassetto da bambina. Nel tempo ho avuto i sogni più disparati relativamente alla mia professione futura, a cominciare dal sogno di diventare la prima donna ad andare nello spazio. Negli ultimi anni però, scrivere un libro, era un desiderio costante. Sono felicissima di averlo realizzato.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì, certo. Il libro è stato completato durante il mio ricovero ospedaliero. A causa del Covid ero sola ed avevo moltissimo tempo da impiegare. Il personale era squisito e, tra tutti, un'infermiera deliziosa mi è stata vicino in una giornata particolarmente difficile. Il suo nome, Maridora, mi ha colpita ed è diventato il nome di uno dei personaggi più caratteristici del libro.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Non ho mai pensato di mollare, in generale non sono una persona che molla. Ho avuto però bisogno di essere incoraggiata. In questo mi è stata fondamentale la mia amica Daniela Lombardi, brava scrittrice e indomita giornalista di guerra. Il suo modo di spronarmi è stato abbastanza dittatoriale ma decisamente funzionale. Il libro, infatti, è stato portato a termine.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Sicuramente la Alcott per le emozioni che i suoi libri mi hanno regalato da bambina. Sono però letteralmente innamorata di Gabriele D'Annunzio e di Federico Garcia Lorca. Sono una persona nostalgica e dall'indole romantica.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole. Lo utilizzerei di più nelle scuole, assolutamente.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 04 Ottobre 2021 | di @BookSprint Edizioni

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