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BookSprint Edizioni Blog

28 Set
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Intervista all'autore - Carlo Magnani

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è il modo di comunicare che più rimane impresso nella memoria di noi tutti specialmente oggi dove il tempo è sempre apparentemente meno. Si ha la possibilità di rileggere passaggi chiave che ci hanno colpito anche nel passato e rendersi conto che appaiono adatti anche con l'avanzare del tempo. L'emozione di scrivere è dettata dalla consapevolezza di raccontare me stesso in ogni sua forma tirando fuori dalla mia intimità tutte le energie anche quelle più fragili, un modo per aprirsi completamente senza averne paura.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Certamente il libro nasce dalla realtà in cui vivo, dalle esperienze passate che mi hanno fortificato durante la crescita, dai cambiamenti avvenuti per passare poi alle perdite di persone care. Inoltre essere presente qui sul pianeta Terra in un periodo di pace aggiunge la grande opportunità che mi è stata data, quella di vivere la vita e di poter scegliere cosa farne.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho voluto scrivere quest'opera per indurre la gente a riflettere sempre prima di parlare. Le parole che si usano nel quotidiano sono strumenti che possono avere dei risvolti multipli e generare diverse reazioni. Quello che provo a comunicare ai lettori è di ricordarsi che ognuno di noi può essere frainteso o essersi spiegato male e che se davvero si tiene a dire qualcosa che sia frutto del proprio pensiero ragionato e che abbia pertinenza. Tanti troppi sono chiamati ad esprimersi su qualsiasi argomenti che spesso si ignorano o si conoscono appena, la riflessione ed il silenzio possono favorire l'apprendimento.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Tutto è iniziato dal titolo così chiaro diretto forte, il senso è appunto manifestare un mio disagio dovuto ai tanti argomenti parolieri e rappresentanti delle Istituzioni che si occupano di darci spiegazioni plausibili in ogni occasione. Spesso ed è quello che mi irrita notevolmente diamo tutto per scontato per acquisito, abbiamo capito ed andiamo avanti ma la vita reale non funziona così, ci sono modi e tempi diversi anche per età anagrafica che comporta l'acquisizione del tempo per maturare il tutto. Andare tutti insieme così di fretta per raggiungere obbiettivi si commette l'errore di non rispettare coloro che non ce l'ha fanno, e sono siamo in tanti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Proprio perchè sono in un isola deserta vorrei avere con me il libro di OSHO dal titolo La via del Cuore un libro interessante per fare un lungo viaggio con me stesso per conoscermi a tutto tondo per essere in grado di capirmi di amarmi di migliorare come persona attraverso la conoscenza di particolarità rimosse nuove perdute e o dimenticate.
 
6. Ebook o cartaceo?
Secondo il mio pensiero gli strumenti usati sono validi entrambi, il primo tecnologico favorisce certamente una platea di lettori più vasta e variopinta arriva diretto con estrema facilità, il secondo più tradizionale è anche quello che può essere condiviso, regalare un libro è dare la possibilità a chi lo riceve di decidere se e quando leggerlo per poi trattare gli argomenti letti. Il cartaceo rimane con noi nella nostra libreria, lo prestiamo lo portiamo con noi durante un trasloco ed ogni volta che ne sentiamo il bisogno di rileggerlo lui si fa trovare pronto, diventa un amico.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Decido di scrivere il libro durante il 2020 in piena Pandemia avendo avuto modo e tempo di riflettere. Certamente quello che abbiamo vissuto ci ha cambiato in qualche misura, è cresciuta in me la voglia di raccontare dopo aver ascoltato le notizie di tutti i tipi che i vari telegiornali e trasmissioni televisive ci fornivano, la consapevolezza appunto di trasmettere qualcosa di utile e tentare di dare una scossa a tutti noi che accettiamo passivamente qualsiasi cosa. Inizia così la mia aspirazione non di scrittore o altro, preferisco chiamare questa mia attività comunicatore coscienzioso.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Il libro nasce da una tragedia accaduta poco prima a Colleferro vicino Roma dove Willy cosi si chiama è stato brutalmente ucciso con colpi di arti marziali da 3/4 ragazzi poco più grande di lui dopo una serata nei dintorni di una discoteca. Il fatto che mi ha stimolato a scrivere il libro è stato quello che è successo dopo quando sono state date le notizie in merito. Ho visto trasmissioni televisive raccontare il fatto di cronaca suscitando quesiti su come possono accadere fatti così violenti il perchè sopratutto e tentare di dare risposte multiple con tempi televisivi ristretti. Un fatto grave che veniva raccontato dai più senza apportare quelle risposte che io mi aspetto da questa Società. Ecco questo è il motivo, io voglio risposte.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere riempirsi i fogli bianchi suscita anche una certa sorpresa su come è stato armonico il mio scrivere. Avevo già in mente il testo e trovarmi a scrivere ha facilitato anche i ragionamenti le conclusioni le osservazioni e mi ha fortemente motivato anche a proporre dei suggerimenti. Confesso che durante la scrittura ho cercato anche dei punti deboli sul testo stesso, la possibilità di essere frainteso non capito, oppure di essere etichettato ma poi dandomi fiducia mi sono convinto che il mio vuole essere solamente un messaggio rivolto a tutti, potrebbe anche essere respinto ma in piena maturità posso affermare che le idee vengono dagli uomini e tacere è un occasione persa.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Ho fatto leggere una parte del libro ad una mia carissima amica perchè mi interessava l'idea femminile dei testi che stavo scrivendo. Dubbi e perplessità hanno fatto capolino ma visto che gli argomenti trattati riguardano tutti ha compreso il linguaggio e sopratutto il titolo del libro.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo una occasione diversa nel senso che mi fa venire subito in mente l'idea che io possa stare sdraiato ad occhi chiusi in qualsiasi posto e ascoltare la narrazione del libro immaginando luoghi scenari persone cercando di immedesimarmi ed essere protagonista della storia. Il racconto mi riporta alla memoria di quando ero bambino di quanto era affascinante avere qualcuno che poco prima di dormire ci raccontava una storiella. Il vantaggio nell'ascoltare un audiolibro l'associo ad una nostra coccola, una voce narrante che ci porta a conoscere un racconto nella massima rilassatezza.
 
 
 
 

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