1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Non è facile spiegare cosa significa scrivere e cosa si prova nel farlo però ci provo, io personalmente ho sempre avuto un forte legame con la scrittura soprattutto quando sono in balia del vento e devo prendere qualche decisione importante.
Scrivere per me è un modo per far fuoriuscire me stessa ma soprattutto per alleggerirmi da tanti pesi.
Io ho iniziato a scrivere da piccola con il mio diario segreto e subito dopo la morte di mia madre il mio diario segreto è diventato dedicato a lei, poi crescendo ho abbandonato carta e penna e ho iniziato a scrivere nelle note del mio telefono e penso che non sarò mai gelosa di nulla quanto delle note del mio telefono, c’è di tutto, poesie, racconti, questo stesso libro.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente il 90% della mia vita reale, molti dettagli sicuramente sono stati trascurati per evitare di rendere pesante e troppo triste il racconto.
Questo racconto sotto forma di diario è basato sulla mia vita personale, come valvola di sfogo però ad un certo punto (negli ultimi capitoli) per creare un lieto fine ho dovuto far fuoriuscire la mia fantasia e ho inventato ciò che è successo.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La stesura di quest’opera risale a molti anni fa, frequentavo le scuole medie e decisi di trascrivere alcune parti del mio diario segreto al computer, poi involontariamente mio fratello cancellò quel file e perciò decisi di scrivere sulle note del mio telefono un diario che raccontava ogni passo della mia vita, era una cosa senza impegno, non avrei mai pensato di pubblicarlo però alla fine l’ho fatto nonostante ne avessi molta di paura.
Per me scrivere quest’opera è stato molto significativo perché ho raccontato di me e del rapporto che avevo con mia madre e dunque diciamo che per me questa pubblicazione ha il significato di tenere sempre vivo il ricordo di mia madre.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
In realtà inizialmente ero molto indecisa sul titolo del libro ma c’è sempre stato il nomignolo che mi ha dato mia madre da piccola, cambiava solo come formulavo il titolo, ma è stato molto semplice.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non so per certo quale libro vorrei, perché ce ne sono tanti che mi hanno colpito nel profondo ma so per certo che vorrei con me Sigmund Freud lui non è mai stato un vero e proprio scrittore ma la sua filosofia di vita mi ha sempre coinvolta, la sua psicologia e tutte le sue analisi mi hanno sempre spiazzata.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà non ho mai deciso, è successo e basta e a volte mi chiedo ancora come sia possibile.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Quando frequentavo le scuole medie decisi di trascrivere alcune parti del mio diario segreto al computer, poi involontariamente mio fratello cancellò quel file e perciò decisi di scrivere sulle note del mio telefono un diario che raccontava ogni passo della mia vita, era una cosa senza impegno, non avrei mai pensato di pubblicarlo.
Perciò è nato per caso...
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio libro tra le mani e in vendita è qualcosa di assurdo, a stento ci credo, è qualcosa di inspiegabile.
Passo passo nella realizzazione non te lo immagini nemmeno, ma quando ricevi la prima copia tra le mani ti senti invincibile, bisogna crederci davvero tanto ed io ci sono riuscita.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
In realtà non lo so, mio fratello e mio padre quando mi è stata consegnata la copia di prova mentre non ero a casa l’hanno letto di nascosto ma dopo le prime pagine sono scoppiati in lacrime.
Poi successivamente prima della pubblicazione hanno avuto modo di leggerlo in maniera completa la mia migliore amica e il mio fidanzato.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io sono dell’idea che il libro cartaceo sia sempre la scelta migliore però per chi ha poco tempo ed è amante dei racconti l’audiolibro è ideale.