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27 Ago
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Intervista all'autore - Marco Fusco

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere significa dare parola alle "emozioni", a quelle che hanno diritto di cittadinanza, che veicolano sani principi e orientano al bene. Scrivere per me significa esternare la mia "autenticità" al servizio degli altri. E la scrittura trascende l'esistere. E la penna, ne sono certo, segue sempre le forme dell'anima...
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Intorno a noi accadono un sacco di cose. C'è parte della ma vita in questo libro, c'è la mia voglia pazza di dialogare con i giovani, partendo da emozioni condivise, a volte anche fortemente negative, come la paura della propria fragilità di fronte a temi di stringente attualità, ma che diventano, queste emozioni, anche fortemente negative, motore di cambiamenti importanti e positivi. Si legge tra le righe la mia vita, il mio modo di rivedere la mia vita impegnata da sempre nei confronti delle nuove generazioni.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato esternare paure e desideri in un orizzonte "sporcato" dall'incertezza, dall'indifferenza, dall'egoismo. Ha significato costruire una tonificante operazione per chi ha sete di giustizia, di verità, di pace autentica. E sfogliando, sfogliando- è un consiglio che mi sento di rivolgere a chi oserà porgere lo sguardo su queste pagine-, questo libro, ci si accorgerà di essere portati per mano da Papa Francesco, per sollievo dello spirito, per sollazzare la mente dalla foschia che ci minaccia, minaccia soprattutto la nostra "ingenuità”. È l'effetto che ha avuto su di me.....
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non è stato affatto complicato "azzeccare" il titolo visto il contenuto. Aggiungere al titolo principale (A Scuola con Francesco) una sorta di sottotitolo (L'Agenda della Speranza), è stato il passaggio più impegnativo. La scelta è stata dettata da una sorta di "missione" che vogliamo dare con quest'opera, rimarcando il significato del termine "Speranza"! Sì Speranza.. ma non solo presentandola come virtù teologale, piuttosto come antidoto per combattere i "profeti di sciagura" che presentano spesso esiti sconcertanti in metnalità deboli e impressionabili.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Gabriel Garcia Marquez ed uno dei suoi capolavori "Foglie morte". Marquez mi ha fatto capire il significato dell'amicizia : "Un vero amico è chi ti prende per la mano e ti tocca il cuore...sempre!" Parole sante.....
 
6. Ebook o cartaceo?
preferisco il cartaceo. Avere tra le mani un libro, il tuo libro, è come guardare in faccia alla tua anima!
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Mi considero un giornalista-scrittore, curioso al punto giusto e posso dire che ho sempre amato la "penna". Raccontare, narrare, per maturare, e far accadere le cose! Per me scrivere è ragione di vita, è la migliore ispirazione per dire che la vita non ha limiti di spazio e di tempo.....
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È nato "asciugando" le lacrime di una mia studentessa liceale. Avevo assegnato un compito, quello di scrivere delle "lettere aperte" ai propri nonni al tempo della pandemia. Ne è venuto fuori un bellissimo capitolo del libro, dove i miei studenti immaginano che in un ospedale sono rinchiusi i propri nonni che non possono abbracciare. Una bella pagina per tutti noi adulti!
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Leggere la bozza del libro, prima di dare l'ok per la stampa, pensare al cammino intrapreso, beh è qualcosa di indescrivibile, un sussulto emotivo che ti fa vivere un orizzonte pieno di siggnificati.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
I miei studenti. È stato bellissimo incrociare il loro sguardo. I loro occhi limpidi, una soddisfazione corale.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La letteratura attraverso il proprio smartphone? Ben venga! Ma senza mettere a bando il libro cartaceo. Due modi completamente diversi di leggere. La domanda è: possono suscitare le stesse emozioni? A me qualche dubbio rimane...
 
 
 
 
 

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