1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho studiato filosofia all'università, ho lavorato come maestro elementare, direttore e preside; ho fatto anche l'accompagnatore turistico. Ho scritto articoli filosofici, pedagogici e politici. Sono piemontese, leggo molto, ho scritto qualcosa da ragazzino e ho deciso di impegnarmi negli anni ‘80, ma ho sempre rinviato e ho incominciato a scrivere solo dopo la pensione. Dopo il mio primo romanzo da voi pubblicato nel 2016, ho deciso di mettere mano al secondo che in parte si riallaccia alle vicende del primo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento fisso, ma per lo più scrivo nel pomeriggio.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Clive Cussler.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché amo la letteratura gialla e di spionaggio (e anche film e telefilm di quel genere) e volevo provare a "mettermi dall'altra parte" del libro e cercare di capire i pensieri e le emozioni che si provano inventando una vicenda.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poco o nulla, la mia è un'opera di pura fantasia e dalla realtà prendo solo il contesto storico e politico in cui inserisco la trama e poi spunti di vario genere: paesaggi, opere dell'uomo, visi e atteggiamenti delle persone.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Secondo me non è né l'uno né l'altro o forse li è entrambi. Io mi sono accorto che scrivendo nasce in me una nuova realtà dove i personaggi di fantasia assumono una sorta di autonomia dall'autore e di vita propria, come ben diceva Pirandello.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è il mio modo di pensare, le mie idee sociali e politiche, le mie speranze in un mondo in cui il bene, sia pure con fatica, possa sempre trionfare.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mi sono ispirato a persone reali per alcuni personaggi e sullo sfondo ho sempre tenuto presente quelli che sono a mio giudizio i due più grandi uomini politici del secolo scorso: Roosevelt e Gorbačëv.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
"Il sole di mezzanotte" è stato letto per primo da una mia ex alunna venticinquenne e da mio fratello; "Mondo di ghiaccio" da una mia cara amica.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'ebook rappresenta uno scenario che avrà sempre più importanza nel mondo della scrittura, ma il libro cartaceo non scomparirà mai.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho abbastanza conoscenza in materia per potermi esprimere.