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26 Ago
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Intervista all'autore - Francesca Zambrano

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Francesca Zambrano e sono una ragazza di 14 anni. Vivo a Mercato San Severino, un piccolo paese in provincia di Salerno. Fin da piccola ho avuto la passione per la lettura, amo le materie umanistiche e per questo frequento il Liceo classico del mio paese. Scrivere mi è sempre piaciuto, ma è più o meno da un anno che coltivo questa mia passione con particolare attenzione. Non ho mai pensato seriamente al fatto di diventare scrittrice, semplicemente crescendo mi sono resa conto che sentivo la necessità e il desiderio di mettere nero su bianco tutte le cose che mi venivano in mente per far sì che rimanesse un segno di quei pensieri e che nel tempo non andassero perduti. Tuttavia mi sono resa conto che mi piacerebbe se questa passione si trasformasse in una professione.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento preciso per dedicarmi alla scrittura. Molte volte dipende anche dall'ispirazione e dalle idee che mi vengono spontanee. Infatti in genere non sto mai con la mente fissa a pensare cosa scrivere, visto che gli spunti mi arrivano in modo istintivo e naturale. Solitamente preferisco scrivere di pomeriggio che è il momento in cui ho più idee e scrivendo riesco anche a rilassarmi.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piace molto leggere anche le opere degli autori del passato, però tra i contemporanei preferisco gli scrittori di opere fantasy, come per esempio J. K. Rowling e Rick Riordan.
 
4. Perché è nata la sua opera?
In terza media ho studiato ed approfondito gli eventi della Seconda guerra mondiale e mi è piaciuta tantissimo questa parte della storia. Infatti anche la mia tesina per l'esame finale si incentrava principalmente su quest'argomento, ma non sul conflitto armato, bensì sulla sofferenza degli Ebrei durante quel periodo. Un po' di tempo dopo l'esame mi è venuta l'idea per scrivere questa storia riguardo gli Ebrei. Volevo raccontare la loro sofferenza e tutte le difficoltà che hanno affrontato attraverso gli occhi e il sorriso di una semplice bambina che suo malgrado si è trovata a vivere una vicenda più grande di lei, ma alla quale con la leggerezza dei suoi 12 anni è riuscita a dare un lieto fine.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente il contesto in cui sono nata e vivo tuttora ha influito molto sulla mia formazione letteraria, in quanto la mia famiglia ha sempre sostenuto le mie scelte, mi ha fatto capire l'importanza dello studio e mi incita ad andare sempre avanti.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose. Per me almeno la scrittura rappresenta l'unico modo sia per evadere dalla realtà quotidiana che mi circonda, sia per poter raccontare i suoi lati positivi e negativi.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sicuramente quando si scrive si mette sempre qualcosa di sé nei personaggi, almeno le caratteristiche che rispecchiano di più la propria persona. Da un lato però si cerca anche di migliorare i propri difetti, magari trovandone altri oppure creare personaggi ideali. Io però mi rivedo molto nell'ottimismo e nella perseveranza della protagonista della mia opera.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, l'idea mi è nata spontaneamente, però fondamentale è stato il supporto che mi ha dato la mia famiglia.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Man mano che scrivevo e ultimavo i capitoli la prima persona a cui li ho fatti leggere è stata mia cugina che è anche la mia migliore amica, la quale mi ha sempre sostenuta e incitata a proseguire il lavoro.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Secondo me no. Il libro digitale non potrà mai sostituire quello cartaceo che puoi rendere tuo piegando le pagine e sottolineando le frasi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che l'audiolibro sia un importante passo avanti, visto che grazie a questa innovazione anche chi non ha la possibilità di leggere non rimarrà isolato dal mondo, ma può comunque venire a contatto con autori e opere.
 

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