1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Milano.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Beh io consiglierei il Diario di Anna Frank perché mi ha colpito la sua storia. Sono appassionato di biografie e oltre a sentirmi affine alla sua, anche se non al 100% per ovvi motivi, consiglierei questo libro per far appassionare i miei coetanei a storie vere.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Guardi io l’ebook non l’ho mai usato, però penso che sia utile per ridurre almeno lo spreco della carta e per un futuro più tecnologico e sostenibile.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Decisamente un amore ponderato perché per la mia personale esperienza, posso dire che è nato piano piano, partendo da articoli giornalistici.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Volevo far conoscere la mia storia per trasmettere le mie emozioni e le mie frustrazioni, per colpa degli eventi che sono stato costretto a subire. Un vero e proprio sfogo, ecco.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Speranza. Io, come il me stesso del libro, soffro molto, mi rendo conto di tutto l’orrore che ho subito e alla fine spero, resisto, vado avanti con più consapevolezza, forza e coraggio. Voglio far capire col mio libro che i problemi ci sono e che non bisogna tirarsi indietro, né vivere per sempre in un hotel di ricordi.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Pian piano nel corso della mia vita. Come ho detto prima, ho iniziato da articoli giornalistici e da lì ho coltivato questa passione e questo desiderio, ecco.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì: la scrittura dell’ultimo capitolo perché ho provato forti emozioni quando ho scritto quei paragrafi in lettere. Ho provato felicità, forza, speranza, appunto. È stato un turbinio di emozioni.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Assolutamente no, è stato un dovere verso me stesso finirlo al 100%.
10. Il suo autore del passato preferito?
Proprio Anna Frank.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Beh… guardi, non ho ancora avuto modo di approcciarmici, quindi non saprei dire.