1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho scoperto l'amore verso la scrittura quando mi sono resa conto che, nella mia vita, non potevo più permettermi di "implodere". Mi ritengo una persona abbastanza introversa ed emotiva, quindi ho la tendenza a trattenere dentro di me molte caratteristiche emozionali che, invece, avrebbero bisogno di "uscire".
Ecco, il mezzo più coinvolgente per esprimere la mia personalità, i miei pensieri, le mie esperienze, è proprio la scrittura. Tramite questa straordinaria forma d'arte riesco a sentirmi libera, autentica, estroversa e senza filtri. Riesco ad avvertire la grande emozione di voler percorrere nuovi mondi. Mondi colmi di fantasia, immaginazione, creando un connubio perfetto con il realismo. La meraviglia di tutto ciò è che quei "mondi" li crea lo scrittore stesso, grazie alla partecipazione della propria anima!
L'anima è qualcosa di immenso, e penso che, scrivere con la propria anima, significhi commuoversi rileggendosi, per lasciare altri, senza presunzione e con umiltà, qualcosa di sé. Tutto ciò crea un confronto raro, un arricchimento reciproco tra chi scrive e chi legge.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Come dicevo, amo creare un connubio tra realtà e fantasia, è qualcosa che mi affascina, per evitare schemi prefissati ma soprattutto per aprire la mente scrutando prospettive differenti, originali, mai caratterizzate da aspetti scontati.
Quindi anche in questo caso, alcuni sprazzi di me e della mia vita sono presenti in questo libro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Luce e Oscurità, per me, rappresenta l'iniziale ricerca di un senso.
Un senso ai miei stati d'animo, un senso alle mie sfaccettature psicologiche, un senso alle circostanze "lucenti" e "oscure" quindi un senso alla vita!
Sia la luce che l'oscurità fanno parte di questo meraviglioso e doloroso viaggio chiamato esistenza. Accogliendole entrambe, nella totalità, io ho trovato un senso.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo l'ho scelto molto facilmente perché mi è bastato guardarmi dentro. Dentro di me ho trovato le risposte più adatte alla nascita del titolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
"Pronto soccorso per le emozioni" di Raffaele Morelli. Un libro che raccoglie trecento frasi da dirsi nei momenti di difficoltà. Essendo una persona colma di emozioni, ho anche bisogno di razionalizzarle.
6. Ebook o cartaceo?
Sono un'amante del libro cartaceo: il fascino di poter sfogliarlo, pagina dopo pagina, di poter conservarlo gelosamente dopo un'attenta lettura, per me significa ricordare nitidamente che, un pezzo di me stessa (perché leggere significa alimentare tasselli di conoscenza e di esperienza nella propria interiorità) , vive e vivrà per sempre, materialmente, nella mia libreria.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Avevo venticinque anni. Come dicevo prima, la mia timidezza mi ha sempre vietato di poter essere me stessa fino in fondo.
Sono molto cerebrale, molto tendente a guardare la vita da tantissime angolazioni differenti. Condividere tutto questo con gli altri non è mai stato semplice.
Scrivere elimina le mie tensioni, le mie ansie. Scrivere mi rende estroversa, mi cura.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Sono molto amica di un giornalista, Michele, che mi ha sempre seguita come scrittrice e come operatrice di informazione. Un giorno mi ha vista un po' "spenta", senza energia, in un momento di tristezza.
Proprio in quel momento mi dice: "Carmen, tu hai bisogno di scrivere un altro libro, mettiti al lavoro!".
Quelle parole risuonavano in me in una maniera talmente forte, da avermi creato uno sprono motivazionale nuovo, diverso dal solito.
Ho sentito, dopo una mia fase di "stand-by" e di riflesso alle parole di Michele, ancora la necessità di raccontare, di emozionarmi, di vivere!
Scrivere è vita...!
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
L'emozione non è descrivibile con le parole.
I miei libri sono pezzi di me, della mia vita.
Un libro è immortale.
Condividere tutto questo con gli altri è qualcosa di meraviglioso.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il giornalista di cui vi ho parlato, e, naturalmente, la vostra BookSprint edizioni con grande piacere!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un progresso importante, sicuramente sta diventando un modo come un altro per provare nuove sensazioni. L'ascolto attento crea momenti di riflessione intensi. Quando ho ascoltato per la prima volta Luce e Oscurità raccontato vocalmente, ho avvertito i brividi.