1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Mi chiamo Pasquale Ciccorelli, ho 21 anni (22 il prossimo primo ottobre) e sono nato e cresciuto a San Severo in provincia di Foggia. Sono uno studente universitario, frequento la facoltà di giurisprudenza nel corso di laurea in Scienze dell'Investigazione. Sono un grande appassionato di calcio dove tifo l'Inter e la Ferrari.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglio ad un adolescente di leggere un libro che è uscito l'anno scorso scritto da un calciatore italiano che ha giocato insieme ad uno dei più grandi campioni di sempre: Diego Armando Maradona. Il libro è scritto da Ciro Ferrara e ripercorre tutta la sua avventura a Napoli, sono stati gli anni dove i partenopei hanno sognato a grandi occhi grazie a questo attaccante. Il titolo è: Ho visto Diego: E dico o vero.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Purtroppo l'eBook sta prendendo con seria considerazione il posto del libro cartaceo, è il futuro come si dice in gergo italiano. La tecnologia sta prendendo il posto delle vecchie abitudini, un tempo per prendere un giornale, un libro si andava nelle edicole e nelle librerie. Oggi per leggere una notizia basta prendere lo smartphone o il tablet e trovi di tutto compreso un libro.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me è un amore ponderato, se hai la passione per la scrittura e vuoi iniziare questo progetto devi avere tutte le carte in regola altrimenti non vai da nessuna parte.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Avevo in mente di iniziare "Il ciclo gasperiano" all'inizio del 2020 ma purtroppo tra università, impegni familiari e la pandemia mi ha costretto a rimandare più in avanti questo progetto. Ciò che mi ha spinto a scrivere questo libro è il fatto che è una favola calcistica bellissima, l'Atalanta ha sorpreso tutti in campionato e in Europa e come si dice nello sport: è diventata una vera cenerentola. Ha saputo regalare al popolo bergamasco una gioia nel periodo più difficile.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il messaggio che vorrei inviare a tutti i lettori (intendo a chi segue molto il calcio), è una sorta di ripartenza dopo molti mesi difficili. Appena ho letto le vostre impressioni, sono rimasto molto contento e sorpreso. La storia dell'Atalanta ci insegna che nel nostro calcio, le piccole squadre possono sorprendere tutti mentre altri dicono che sono scarse e così via. Prendiamo esempio anche dall'Italia che grazie al duro lavoro di Mancini, abbiamo vinto l'europeo di calcio nell'anno della pandemia.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza piano piano nel corso della mia vita. Era un sogno che volevo realizzare, infatti durante il lockdown ho scoperto altri nuovi hobby tra cui quello della scrittura. Scrivo in un blog di calcio e le valutazioni sono altrettanto buone, poi nel corso del 2020 ho deciso di provare a scrivere un libro e mi sono cimentato sull'Atalanta. Il progetto è partito durante le vacanze di Natale, però ho pensato di più a studiare altrimenti la mia carriera all'università rischiava di andare in secondo piano.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Probabilmente no.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì, ho pensato di interrompere il progetto del ciclo gasperiano a causa dei costi. Purtroppo io e la mia famiglia stiamo affrontando un periodo non facile perché è venuto a mancare mio padre e adesso con la grazia di Dio stiamo riuscendo ad andare avanti ma io non volevo mollare e ho deciso di prendere questo rischio. Incrocio le dita che questo libro abbia un buon successo.
10. Il suo autore del passato preferito?
Ancora nessuno.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ne sto sentendo parlare dell'audiolibro. Ancora non l'ho provato e credo che questa sia un'altra svolta dopo l'eBook, il libro cartaceo sta sempre più passando in secondo piano. Praticamente è come un podcast che trovi su Spotify, ormai stiamo in una nuova era e dobbiamo abituarci.