1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono una senza radici, ho vissuto in molte città ma per troppo poco tempo per potermi identificare in una di esse, ho sempre avuto problemi a rispondere alla domanda: da dove vieni? Inoltre avendo studiato le lingue e le culture nordiche, avendo parenti inglesi ed avendo preferito nel corso della mia vita fidanzati stranieri, potrei davvero affermare, senza retorica, di sentirmi cittadina del mondo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Purtroppo dopo cena, quando mi sono liberata dalle incombenze quotidiane. Spero in futuro, da pensionata, ti potermi dedicare di più a questa mia passione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito, mi piace leggere un po' di tutto. Qualche anno fa mi ero appassionata ai libri di Dan Brown, tanto da comprarli tutti.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata da un momento di profondo dolore, mi ero lasciata con il mio compagno norvegese e non riuscivo ad accettare la cosa, ero così arrabbiata che ho deciso di ucciderlo... nel libro naturalmente! Un'operazione catartica insomma.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Noi siamo il risultato della nostra formazione culturale e delle esperienze che abbiamo vissuto, quindi ha influito moltissimo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo entrambi. Si scrive per condividere con gli altri la propria visione della realtà, ma allo stesso tempo è un modo per evadere dal quotidiano, uno spazio molto privato in cui sperimentare le proprie emozioni.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è molto di me, pur non essendo una storia autobiografica, ci sono i miei pensieri profondi e le mie emozioni, c'è il mio amore per la Norvegia e le affascinanti creature che la abitano.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Direi di sì: il mio amore Roger, l'uomo che mi ha fatto conoscere e capire il significato di Amore incondizionato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre, una lucidissima donna di 91 anni, ipercritica, da brava ex prof di lettere, nonche`divoratrice di libri. Se il libro piace a lei, vuol dire che e` sicuramente buono.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo proprio di sì, oggi siamo in una fase di transizione e molti sono ancora attaccati al libro cartaceo ma le case diventano sempre più piccole ed essenziali e non c'è più posto per le grandi librerie di una volta, io stessa possiedo un kindle e la comodità è indiscutibile, non solo per il peso ma anche per la possibilità di ingrandire il carattere e leggere in qualsiasi condizione di luminosità.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ancora meglio! Le nuove generazioni sono più avvezze ai sistemi audiovisivi ed hanno difficolta`a concentrarsi su testi cartacei, lo vedo anche con i miei alunni. E poi l'audiolibro lo puoi ascoltare in situazioni impensabili: mentre prepari una torta, fai le pulizie, un lungo viaggio in macchina!