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20 Ago
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Intervista all'autore - Deborah Matteotti

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono cresciuta a Modena, in una famiglia normale e piena d’amore. Sin da quando ero piccola ho sempre letto libri partendo dai diffusissimi Geronimo Stilton fino poi ad arrivare, una volta diventata più grande, ai grandi classici della Austen.
La mia passione per la scrittura penso sia nata in me lentamente, come un piccolo fiore sin dalle elementari, sono sempre stata stimolata alla creatività, ed essendo una persona sia riservata che socievole allo stesso tempo, ho sempre trasmesso me stessa e molti dei miei sentimenti in ciò che creavo, ad oggi lo faccio ancora, lascio un pezzetto del mio cuore tra le parole che scrivo nei miei libri nella speranza di far “sentire” la mia voce.
Ho deciso di diventare una scrittrice perché pensò davvero che i libri possano essere un’ancora di salvezza in certi casi, una via d’uscita rispetto a quello che ci circonda, soprattutto per noi giovani.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento preciso in realtà, a volte prendo e comincio a scrivere di getto, senza pensarci troppo, non so come spiegarlo… le parole escono fuori e quando poi lo rileggo non mi dispiace ciò che ho scritto, può essere mattina, pomeriggio o sera, ogni volta che sono libera comincio a scrivere e a volte ammetto che fermarsi è davvero difficile.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sinceramente non ne ho uno in particolare.
 
4. Perché è nata la sua opera?
"Stella Cadente" è nata dal desiderio di leggere qualcosa di diverso, mi piacciono i romanzi d’amore, la mia libreria ne conta almeno 25 ma… un giorno, dopo aver finito di leggere uno dei miei libri preferiti, mi sono detta: “mi piacerebbe leggere una storia così e così…” e ho deciso che l’avrei scritta io, quindi ho preso il cellulare e ho cominciato a scrivere.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sin da piccola sono sempre stata la ragazzina forte e determinata, sono sempre stata sensibile al male altrui perciò mi sono sempre concentrata sul proteggere le persone a cui volevo bene, trascurando a volte o facendomi scivolare addosso le brutte cose che gli altri mi dicevano e facevano, non ero fatta di ghiaccio ovviamente, ci stavo male anch’io ma sono sempre andata avanti a testa alta perché volevo aiutare gli altri, in particolare la mia migliore amica. Leggendo “Stella Cadente” vedrete una protagonista che richiama davvero la me bambina e ragazzina, viene maltrattata ma prosegue resistendo per prendersi cura della madre malata, puntualizzo che io non sono mai stata maltrattata fisicamente, ma la sua tenacia è quella che caratterizzava e caratterizza anche me tutt’ora.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Immagino sia un po’ entrambi, lo scrittore si immerge nel suo mondo personale trascinando con se il lettore e allo stesso tempo mette qualcosa di se stesso nel suo libro.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nella protagonista c’è molto di me dal punto di vista caratteriale, il voler proteggere gli altri, il mantenere i propri segreti e la forza di andare avanti fino al limite sono aspetti del mio carattere di cui spesso vado fiera ma che altre volte disprezzo un pochino vedendoli come un ostacolo. Ho voluto racchiudere in Julie aspetti del mio carattere che non mostro mai a nessuno come l’estrema dolcezza e sensibilità che la protagonista esprime attraverso parole e azioni.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio padre più di chiunque altro! Ha passato ore ad ascoltarmi mentre gli raccontavo ogni singolo particolare dei personaggi e delle loro avventure. Spesso abbiamo fatto lunghi viaggi in macchina in cui io parlavo e lui mi ascoltava in silenzio commentando di tanto in tanto. Senza il suo sostegno e il suo spingermi a buttarmi in questa nuova avventura sicuramente ora non vedrei il mio sogno realizzarsi e non avrei un romanzo scritto da me tra le mani.
Anche mia madre è stata da una parte ispiratrice per il personaggio di Julie, lei è sempre stata una donna molto forte, ha passato tante cose nella sua vita e il suo bellissimo sorriso non si è mai spento, c’è un po’ di mia madre anche nel personaggio della Contessa e nella madre di Julie, entrambe donne pronte a sostenere i propri figli ma pronte anche ad essere severe quando è necessario.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno, l’editore è stato il primo in assoluto, confesso che sono stata da subito molto molto gelosa di questo romanzo e ho deciso che sarebbe stato speciale.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non saprei sinceramente, sono una grande amante del cartaceo e penso che niente possa battere la sensazione di avere un libro tra le mani e il sentirne il fruscio delle pagine.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia una bella iniziativa, dà la possibilità anche a chi non sopporta leggere di poter ascoltare un romanzo e di viaggiare con la mente, quindi non mi dispiace affatto devo essere sincera.
 
 
 
 
 

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Venerdì, 20 Agosto 2021 | di @BookSprint Edizioni

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