1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
A dir la verità, questa domanda, è l'ultima a cui rispondo, magari potrà sembrare la più banale per molti, però per me no, io devo dare una risposta vera. Credo che non c'è cosa più bella che scrivere un libro, addentrarsi in una realtà parallela dove tu comandi, dove tu, sei colui che decide le sorti, distaccarsi dal mondo reale dove viene comandato e dove il tuo destino ha già un lieto fine, mentre nella realtà parella, scegli tu, quando mettere la parola: fine… però, anche in quella realtà parallela, devi fare delle scelte difficili. Quando scrivo, mi capita di avere dei brividi, di esaltarmi, non so. Dico solo, che è bellissimo.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il Mio amico mi disse: "Perché i tuoi personaggi sono tutti arrabbiati?" La maggior parte di loro, racchiudono un qualcosa di mio, dalla paura più grande, al modo di comportarsi, il modo di vestirsi e diciamo, che alcune cose accadute nel libro, sono successe a me. Ma ciò che ho detto fin ora, non ha senso con la domanda del mio amico, molte volte le emozioni mi aiutano a scrivere, e molta rabbia che avevo e che ho dentro, è uscita nell'opera.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Iniziare una cosa, e portarla a termine… Forse, una delle cose che ho portato a termine nella mia vita, e per me, scrivere questo libro, è stata una bella esperienza, perché mi sono riguardato alcuni termini che magari non ricordavo o che non conoscevo, ed in più, mi sono letto alcune cose che sono successe nella storia.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La prima scelta era: “Andrew: La Passione Del Vampiro”, titolo che cambia subito quando iniziai a formare bene la storia, passando così da quello a: “The Rowley's Diaries: Deliverance”. Titolo molto importante per me, dato che Rowley, è riferito a mio nonno, a colui che ho dedicato l'opera.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sarebbe troppo scontato dire il mio, però, andrei sul sicuro su: “Il Cuore Del Lupo”.
6. Ebook o cartaceo?
Preferisco avere il libro tra le mani, secondo me è una bellissima, ed indescrivibile.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Oddio... Mi reputo un’infinità di idee, e non sapendo dove metterle, ho deciso di scriverle.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È stata una sfida: Quanto tempo ci vuole per scrivere dieci mila parole? Dieci ore, fu il risultato di Google, così, il 24 Marzo 2020 provai a battere sia Google che me stesso, riuscendo così a scrivere in dieci ore, undici mila parole. Rimasi contento del risultato, così decisi di scrivere per otto ore al giorno, e il 04/04/2020, portai a termine la storia.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un'emozione infinita. Credo che sia la terza cosa più bella, perché terza? Perché la prima e quando ti metti a scrivere l'idea e man mano che la strutturi, ti inizi a creare dei vari film mentali, del tipo: "Questa storia potrà piacere, Questa storia avrà un Sequel o farà parte di una saga ecc…" La seconda è quando mandi il materiale a qualche casa editrice, e quest'ultima decide di accoglierla, ed infine, la Pubblicazione!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il Carissimo amico del: "Perché i tuoi personaggi sono tutti arrabbiati?" anzi, chiamarlo Amico, non è nemmeno bello, perché lui per me è un fratello.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Voglio essere sincero, senza inventarmi cose o fare quello con la maschera che dice solo cose a caso, purtroppo su questo settore, non mi sono ancora affacciato, però, una cosa che posso dire, che potrebbe essere una cosa carina.