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BookSprint Edizioni Blog

09 Ago
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Intervista all'autore - Stefano Natolo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Provengo da un quartiere di periferia romana esattamente dal quartiere della Garbatella, cresciuto da un parroco nel suo oratorio e nella scuola dove insegnava religione con altre attività a noi ragazzi degli anni ‘8o, periodo molto complicato perché sono gli anni della eroina e dello spaccio e della delinquenza di quartiere, che la fanno sovrana sui più fragili.
Lui ci ha voluto insegnare e dare i valori fondamentali e i principi che vanno oltre e superano ogni barriera e gli ostacoli della vita quotidiana, che oltre alla strada e a delinquere e che non è tutto quello che si vede o che ci vogliono far vedere la realtà delle cose non è veritiera.. perché ciò che noi vogliamo bisogna sudarselo con sacrifici mantenendo i principi ed essere forti per superare ogni ostacolo... anche se a volte non è facile... ma lui con pazienza ad ognuno di noi ha saputo vedere dentro... quello che siamo veramente.... quello che ognuno di noi possa tirar fuori il meglio di sé... vedendo per noi ogni nostro difetto e correggerlo e saper prendere il meglio. Tirando fuori il proprio dono e quello che c’è di buono di noi... di questo sarò eternamente grato a quest'uomo così speciale che ora vigila su tutti noi sempre anche da là su.... forse proprio lui ha tirato fuori la voglia... la passione per la scrittura come forma di antistress e di racconto della vita e degli eventi avversi... o belli di questa vita così complicata e difficile... ci ha insegnato a non mollare mai... a combattere sempre, a credere sempre in un dio e della sua immensa bontà e generosità e a portare avanti sempre i principi senza abbandonarli mai anche se diversi da gli altri... a cercare sempre una mediazione... a non cadere nel tranello delle provocazioni... tutto questo ci fa imparare a vivere e sopravvivere a tutto ciò a cui siamo esposti ogni giorno e saper apprezzare la vita e ciò che abbiamo ed alcuni di noi siamo fortunati ad averlo, alcuni ne fanno buon uso e altri ne approfittano perciò quello che dobbiamo apprezzare non dobbiamo abusare di tutto ciò. E solo con la perdita di qualcosa possiamo capire quello che abbiamo... questo è quello che quel prete voleva insegnarci, rispettare sempre il prossimo e ogni pensiero anche se a volte sono pareri discordanti. Nella sua semplicità ha voluto insegnare qualcosa di speciale.... grazie P.G.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Come ho sempre affermato non c’è un momento della giornata predefinito dove si possa scrivere. Nulla è programmato... l'ispirazione viene sola da noi stessi dal proprio stato mentale… dai propri valori ed è dettata solo dal cuore e dalla passione e dal dolore o dalla gioia di quello che ognuno di noi può avere come esperienza durante la propria vita.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sigmund Freud, Erich Fromm.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per poter dare sfogo alle mie idee e poter far leva ancora sui principi fondamentali che reggono le basi per l'umanità, e dichiarare sempre fortemente che esistono e non si devono perdere mai anche nelle peggiori situazioni. Credere negli altri e nella propria espressione anche se a volte può fare male o è in grado di smuovere le masse.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Tantissimo perché la realtà vista dalla strada può dare un contributo perfetto per vedere le cose reali e la verità delle cose... la verità sui problemi reali che ci sono nei quartieri e ghetti di periferia...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Sì, posso affermarlo fortemente che è così... chi si rifiuta di crederlo o è cieco oppure è solo una persona che fa finta di non vedere per essere come gli altri e adattarsi per scopi personali alle politiche sociali per lui stesso approfittando della propria posizione agiata.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Posso dire il pieno 100%.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certamente sì... come ho detto la figura fondamentale è P.G. che è stato ed è la mia figura principale di vita e di rappresentanza .... ha dato in me uno scossone guardando dentro me, capendo che la scrittura era qualcosa di bellissimo, me l'ha fatta scoprire piano piano tirando fuori il meglio di me in quella parte nascosta che proteggevo perché vulnerabile agli attacchi degli altri...
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad alcune persone vicine, alcuni hanno letto testi.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, per comodità ma la bellezza di un libro stampato non ha paragoni, l'odore della stampa, poter tenere in mano un libro davanti al camino o in spiaggia... o a letto prima di dormire è qualcosa di fantastico.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Cosa ne penso della nuova frontiera rappresentata dall'audio libro?
Bellissimo per chi ha problematiche visive.
 
 
 
 
 

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Lunedì, 09 Agosto 2021 | di @BookSprint Edizioni

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