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30 Lug
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Intervista all'autore - Giovanna Russo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un'attività molto congeniale, naturale, una dote innata. Provo gioia e soddisfazione nel comunicare i miei pensieri o semplicemente nello scrivere anche solo per me. Ho sempre avuto un diario personale, che io chiamo anche diario del momento. Chi mi conosce e vive o ha vissuto con me è a conoscenza di questo tratto della mia personalità. Amo scrivere e leggere fin da bambina. Quando ero piccola mi piaceva avere anche la corrispondenza scritta con persone care.
Ai tempi della mia infanzia non esistevano ancora tanti mezzi tecnologici che oggi esistono e si usavano ancora le lettere scritte a mano. Sembra un secolo fa, invece si tratta di molto meno, perché ho da poco superato i cinquant'anni. La tecnologia ha fatto passi da gigante, questo è il motivo per cui oggi una lettera scritta a mano sembra roba di un altro mondo, eppure poco più di venticinque anni fa ancora si usava. Quindi poco più di un quarto di secolo fa eravamo solo agli inizi della grande rivoluzione avvenuta grazie al computer e agli smartphone, oggi comunichiamo attraverso e-mail e messaggi istantanei, un tempo si scriveva a mano, si sceglieva innanzitutto la carta su cui scrivere una lettera (anche questo atto era bello, dava spazio alla fantasia e al gusto personale), si scriveva a mano e poi si spediva con tanto di indirizzo e francobollo (e per noi donne si usava anche profumare la carta della lettera), poi c'era il tempo da aspettare, perché in genere per fare arrivare una lettera a destinazione occorreva circa una settimana, in seguito l'altra persona, volendo rispondere, impiegava almeno una giornata e poi occorreva un'altra settimana per ricevere la risposta. I tempi erano più lunghi, ma forse questo faceva anche molto bene ai rapporti umani, aumentava il desiderio di ricevere la risposta e la gioia al momento della ricezione. La lettera arrivata era un momento di grande felicità! Si vivevano emozioni intense che forse oggi ci perdiamo rispetto ai tempi passati, chissà che la troppa tecnologia non sia una delle cause dell'aumento del disturbo psicologico della depressione nel tempo attuale. Siamo troppo frenetici, rapidi, sempre di corsa e forse abbiamo perso il gusto della comunicazione pacata e riflessiva, abbiamo sicuramente perso la gioia di certi momenti come per esempio l'emozione intensa dell'arrivo di una lettera tanto attesa.
Oggi viviamo nella comunicazione immediata, i messaggi sono istantanei, questo da un lato è utile nel mondo del lavoro, ma per i rapporti umani penso che tolga fantasia e desiderio di inviare e ricevere quelle parole frutto dell'anima della persona con cui siamo in contatto. Penso che spegnere i desideri sia quanto di più brutto e deprimente possiamo creare e l'eccessiva tecnologia ci sta portando anche questo.
Oggi sembra che non ci sia tempo per fare tutto quello che vorremmo, secondo me anche perché abbiamo accelerato i ritmi della vita con la tecnologia e questo non solo ci obbliga a stare in continua connessione, con un dispendio notevole di concentrazione mentale, ma anche ci priva della gioia delle attese e della calma per immaginare qualcosa di bello che ci deve arrivare.
Forse per il bene dei rapporti umani si dovrebbe tornare ai vecchi tempi, quando avevamo il tempo per scrivere a mano, per inviare la lettera, per attendere la risposta e quando per incontrarci lo facevamo solo di persona, non come oggi che ricorriamo alle videochiamate che non sono la stessa cosa del vedersi con tutto il corpo. Sappiamo tutti che la comunicazione non verbale, cioè quella che passa attraverso il corpo è di fatto la più importante, ciò significa che attraverso i mezzi tecnologici si comunica in modo mozzato. Comunque il mondo è cambiato e bisogna adattarsi ai tempi. Quando ero bambina ero in affettuosa corrispondenza con una mia cara cugina che abitava lontano da me. Ricordo con grande gioia la nostra corrispondenza. Da ragazza invece scrivevo al mio fidanzato che appena laureato, per motivi di studio, era dovuto partire e già vivevamo lontani. Le lettere, oltre alle telefonate (all'epoca non c'era Whats App, forse nascevano i primi cellulari, ma non erano come oggi, i social non c'erano ancora, almeno io non li ricordo) ci servivano per comunicare appieno. Le lettere, oltre alle telefonate, erano per me una grandissima gioia per comunicare affetti, sentimenti e notizie varie.
Per me scrivere è stato ed è un momento indispensabile per la piena espressione di me stessa e le emozioni sono varie, dipende dal momento e da ciò che scrivo. Scrivere è un atto liberatorio, oltre che creativo, per me ha anche una funzione terapeutica, perché permette di fare emergere ciò che sta dentro di noi, infine per me ormai è ancora di più terapeutico da quando ho imparato anche a scrivere le affermazioni positive utili al momento che sto vivendo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Nel libro "Puoi creare il tuo benessere e la tua felicità" c'è la mia esperienza personale, buona parte del mio cammino spirituale, quindi posso dire che c'è moltissimo della mia vita reale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere questo libro per me ha significato voler trasmettere qualcosa di molto importante e che penso possa servire anche ad altre persone che sono alla ricerca di uno stile di vita finalizzato ad un maggior benessere personale. Ho compreso che dentro di noi c'è tutto, c'è un grandissimo potere che non conosciamo fino in fondo, anche se deriva dalle nostre capacità naturali e che possiamo imparare ad usare a nostro vantaggio, se prima di tutto ne diventiamo consapevoli, perché non ci insegnano fin da piccoli il funzionamento della nostra mente in relazione alla realtà che viviamo. Non è nulla di magico o misterioso, solo che non siamo tutti ancora a conoscenza di come possiamo utilizzare al meglio le nostre capacità mentali, anche se ultimamente queste conoscenze si stanno diffondendo sempre più. Io ho compreso e scoperto questo rapporto di causa ed effetto tra pensieri, anzi meglio dire convinzioni profonde, mente subconscia e realtà, dopo i miei quarant'anni e vorrei che molte persone, soprattutto giovani, lo scoprissero più presto, per orientare meglio la propria vita. Ho scoperto anche come aiutare il mio corpo a stare sempre meglio, perché i pensieri positivi hanno un effetto benefico anche sulla salute fisica, anche questo ho sperimentato di persona, ci sarebbe molto da dire a proposito di ciò. Ho letto che il Dalai Lama ha affermato che i pensieri positivi producono anche la salute fisica ed io ci credo fermamente. Penso che nella nostra cultura occidentale dovremmo apprendere tanta saggezza proveniente dalla cultura orientale e buddista.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo per me è stata abbastanza semplice, anche se inizialmente ero un po' incerta tra: "Scopri la tua forza naturale per realizzare i tuoi sogni" e qualche altro simile. In seguito ho sentito in me che potevo usare qualcosa che dava l'idea del potere e della creazione, infatti questo è il nucleo di ciò che ho scoperto in me, oltre a come migliorare lo stile quotidiano di vita in modi semplici e accessibili a tutti. Una mattina ho deciso per il titolo ultimo e definitivo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente porterei con me almeno un libro di Louise Hay, "Puoi guarire la tua vita", perché per me è stato ed è di grande insegnamento.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo, è più bello e maneggevole.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre scritto per me, anche se dopo lunghi periodi in cui conservavo i miei quaderni ad un certo punto li buttavo via, perché non avevo mai pensato di pubblicare e soprattutto non ero pienamente consapevole di poter portare alla luce questo mio talento innato.
Solo quest'anno ho deciso di scrivere anche per farne un dono agli altri, cioè per pubblicare, e così ho intrapreso questo nuovo percorso della mia vita con molta semplicità.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro nasce dalla mia gioia di aver scoperto in me stessa il potere di creare gli avvenimenti della mia vita. Quando si scopre il potere creativo della propria mente si diventa interiormente più forti e felici e questa felicità desidera diffondersi naturalmente. Quando siamo felici per i nostri progressi sentiamo anche il desiderio di comunicarlo agli altri.
Un giorno mi sono detta: "Perché non provare a scrivere ciò che ho imparato in questi anni per poter diffondere il bene che su di me ho provato e provo? Chi sarà disponibile, aperto e ricettivo al discorso di crescita personale e spirituale ne potrà trarre giovamento, questo sarà solo un bene ed io voglio fare del bene anche comunicando il tesoro delle mie recenti conoscenze", quindi ho iniziato a scrivere, immaginando di poter pubblicare, il resto è accaduto naturalmente da sé. A volte basta il desiderio e la gioia di vedere concretizzato un sogno o un progetto per dargli vita, tutto ciò che veramente ci appassiona e ci coinvolge prende vita naturalmente e diventa realtà. La mia mente ha desiderato e lavorato mossa da questo desiderio di comunicazione del bene che ognuno può fare a se stesso, partendo dalle proprie capacità interiori.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Si prova un'immensa gioia e quasi sembra non vero, cioè incredibile, eppure mi sto rendendo conto che sta accadendo per davvero! Sono molto grata alla Casa Editrice Book Sprint che mi ha aperto la porta, per cui la benedico con tutto il mio cuore. Credo che le mie vibrazioni positive Le attireranno tanto benessere e una fiorente crescita ed espansione, io glielo auguro con tutto il mio cuore!
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sono state diverse persone in contemporanea: mia sorella Sara, mia madre Maria e i miei figli.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ne penso molto bene e ne sono felice, perché ci sono molte persone che o per l'età o per disturbi della vista non possono più leggere con i propri occhi. La versione audio è di grande aiuto per chi non può leggere con i propri occhi. Ho una mia carissima zia che soffre di maculopatia, quando ha sentito che ho scritto un libro che sta per essere pubblicato (in passato avevo già scritto qualcosa in forma privata, per amici e familiari, e lei aveva potuto leggere con sua grande gioia) le dispiaceva di non poterlo leggere, proprio lei che è stata insegnante di italiano (come mia madre)! Quando le ho parlato dell'audiolibro si è rallegrata e mi ha ribadito di chiedere in modo particolare questa versione del libro, per lei estremamente utile e buona, io le ho promesso che ci sarebbe stata. Ringrazio ancora di cuore la Casa Editrice Book Sprint per tutto ciò che mi ha offerto per attuare la pubblicazione e la benedico!
 
 
 
 
 

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