1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Penso molto e scrivo di più. Non è detto che tutto quello che penso sia condivisibile o da condividere e, allo stesso modo, non credo che tutto quello che scrivo debba essere letto, ma ciò potrebbe non essere un problema mio!
Scrivo di pedagogia, il mio primo grande amore, ma anche di psicologia, il mio unico e vero amore. Scrivere è per me soprattutto condividere.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Faccio l’insegnante di professione, quindi è quasi scontato che il libro faccia riferimento alla realtà che vivo quotidianamente. Le relazioni sono un elemento fondamentale del modo della scuola, insieme alla comunicazione e al contesto.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Fondamentalmente condividere, sia quanto conosco sul counseling e sulla relazione di aiuto in ambito scolastico, ma non solo. Mi ha permesso, infatti, di condividere un’esperienza pratica realizzata sul campo e che mi ha visto coinvolta proprio nella realizzazione di un percorso di consulenza sulla relazione nell’ambito delle difficoltà di apprendimento.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Direi piuttosto semplice, il titolo è la sintesi delle principali tematiche che vengono trattate nel libro: relazione di aiuto e counseling scolastico.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me "Delitto e castigo" un libro che mi appassiona come tutti quelli dell’autore. Amo i russi in generale e Dostoevskij in particolare per la profondità con cui analizza l’animo umano e per le mille sfaccettature con le quali caratterizza i personaggi dei suoi romanzi, da renderli in realtà attualissimi.
6. Ebook o cartaceo?
Amo il cartaceo, amo sottolineare le frasi che mi colpiscono, amo sfogliare i libri, ma non ho nulla contro gli ebook, che ho acquistato e letto.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Tardi, anche se in realtà penso di avere scritto da sempre: diari, brevi racconti, un blog sulla mi passione per la bicicletta! Ma, in questa fase, sento forte la voglia di condividere anche aspetti più professionali, se così si può dire, che possano essere da stimolo nel diffondere buone pratiche in ambito pedagogico e scolastico.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non ho un aneddoto in particolare. Di sicuro, come ho già detto, l’idea è quella di riuscire a diffondere buone pratiche che possano aiutare a conoscere e a fronteggiare aspetti del vissuto scolastico spesso destabilizzanti.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Molto emozionante e piacevole.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mio marito, il quale mi ha sempre sostenuto nel portare avanti le mie passioni.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho una conoscenza approfondita di questo mondo, ma ritengo gli audiolibri un ottimo strumento e mezzo di comunicazione.
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Mi incuriosisce molto, lo prenderò di certo. Bravo prof.
Scritto da Raffaella Luongo
il Domenica, 17 Novembre 2024 16:45
Il libro sembra molto bello ,complimenti.
Scritto da sara pala
il Giovedì, 14 Novembre 2024 10:34
Gli ultimi saranno i primi...le cadute insegnano a camminare ????????
Scritto da Marialuisa Mainenti
il Domenica, 10 Novembre 2024 22:13
Vi ringrazio per l'ottima recensione, Grazie
Scritto da Giuseppe
il Venerdì, 08 Novembre 2024 09:39
Ho già prenotato il libro, non vedo l'ora di poterlo leggere. Bravo Francesco per aver…
Scritto da Isabella
il Venerdì, 25 Ottobre 2024 12:41