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29 Giu
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Intervista all'autore - Giuseppina Ferrara

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho il diploma di maestra d'asilo e un secondo diploma di insegnante di applicazioni tecniche per la scuola media inferiore, ma avendo sposato un agricoltore non ho mai insegnato e l'ho affiancato nei lavori agricoli nella tenuta di proprietà della sua famiglia, oltre che a dedicarmi amorevolmente alla figlia che abbiamo avuto.
La mia vita è stata contrastata, come racconto, da gioie e dolori, come penso sia per tutti; il dolore e le arrabbiature mi hanno portato ad avere un forte esaurimento, per il quale sono stata in cura con lo psichiatra che mi dava i farmaci, e la psicologa che mi faceva parlare. Devo dire che sono stati bravissimi, non ho avuto più problemi, ma soprattutto mi hanno insegnato a valutare i miei limiti, e l'importanza delle cose. Questo passato mi ha portato alla voglia di raccontarmi. La cosa che più interessa, in questo momento in cui c'è ancora tanta discriminazione, è far capire che un omosessuale ha un corpo e un'anima come noi,  la bontà d'anima, l'amore per la famiglia.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho momenti che dedico alla scrittura, perché come detto è il mio primo libro e non so nemmeno se ne scriverò un altro, comunque mai dire "mai" se avessi un argomento non scriverei in tempi determinati, ma butterei due righe sul foglio non appena ne sento l'ispirazione... poi si vedrà!. ma una cosa è sicura, se volete trovarmi sono sempre davanti alle mie tele a dipingere, che è la cosa che più amo fare!
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ne ho.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Sembrerò ripetitiva, ma ho già spiegato le motivazioni.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
La formazione letteraria sicuramente è servita a gestire meglio l'uso della lingua italiana, i verbi, gli avverbi, gli aggettivi ecc.. e il contesto abitativo è quello in cui si svolge la mia vita, la campagna con il suo verde, gli alberi in fiore, i profumi, i cinguettii degli uccelli, l’alba bianchissima e il rossore del tramonto, che da un balcone in città non si ha.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un modo di raccontare la realtà, la mia, che non tutti condivideranno o forse ameranno! ma è la mia realtà!
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto!!! è tutta la mia vita da quando dono nata ad oggi che ho 69 anni.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Se capisco la domanda nessuno è stato fondamentale, perché nessuno mi ha aiutato, né consigliato, ho passato giorni e giorni a scrivere e cancellare, qualche volta anche fino all'una di notte quando dovevo terminare un argomento, anzi, se devo dire la verità, quando hanno saputo che avrei potuto pubblicarlo si sono stupiti!... come sempre d'altra parte, è il mio destino, nessuno mi valuta anche se sono sempre quella che aiuta tutti! (non amo fare la vittima), ma voi dovete conoscermi bene!
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mio marito e mia figlia.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
È un buon metodo per divulgare la lettura e far conoscere anche i nuovi scrittori, ma anche il cartaceo ha la sua importanza, quando si ama riempire le librerie, sia per avere libri che per creare un ambiente particolare, ed è importante nel caso si voglia fare una regalo; un buon libro raffinatamente incartato fa sempre la sua figura. L'ebook lo userei anche nelle scuole, di modo che ogni alunno possa scegliere ciò che ama leggere senza la responsabilità di portarsi a casa un libro di scuola.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come ho già detto nella domanda precedente, è comodo accedere a una buona lettura stando in casa, senza dover uscire per comprare il libro.
 
 
 
 

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Mercoledì, 14 Luglio 2021 | di @BookSprint Edizioni

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