1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Sono al terzo libro, mi rendo conto che lo scrivere è certamente terapeutico, sento la necessità di scrivere per tirare fuori quello che ho dentro. Mi piace l'idea di portare con me l'amico lettore, a fantasticare ad immaginare le cose che rendono felici nella vita.
La pagina bianca da riempire è diventata una parte di me, il porto sicuro dove trovare rifugio, il partner sempre disponibile ad ascoltarmi. Utilizzo la scrittura per riflettere su quello che penso cercando dove potrei sbagliare e dove, incoscientemente, manco di rispetto agli altri e/o a quello che pensano. È raro avere a fianco chi è disponibile ad ascoltare quello che si pensa, è un miracolo incontrare la persona che pensa le stesse cose che pensi tu; che desideri le stesse cose. Diventa sempre più raro che qualcuno sia disponibile a regalare il proprio tempo ad un altro, ascoltando. L'arte dell'ascolto è rara, riservata solo a persone speciali. Fin ora ho scritto sempre rivivendo, in parte, emozioni vere che quando si ricordano si mescolano con la fantasia e diventano sogni, bei sogni. Il mio ultimo libro è nato da uno di quei sogni condivisi ed esternati, come se fosse un gioco erotico. In quale altro gioco si condividono i desideri?
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro parlo ai lettori attraverso il dialogo per trasmettere gli stati d'animo dei protagonisti. Nei film, le immagini, rendono concreti e vivi i pensieri, le emozioni, gli stati d'animo. Nei libri, è attraverso i dialoghi che si trasmettono gli stati d'animo dei protagonisti, le loro emozioni, i loro sogni, il loro carattere, le loro specificità. In questo libro ho riportato i dialoghi, gli avvenimenti descritti, per coinvolgere i lettori, sperando che riescano a sognare anche loro, così come abbiamo fatto la musa ispiratrice ed io. In questo libro sono riportati i sogni condivisi durante navigazioni bellissime, quei sogni rappresentano la mia vita reale e quella della mia musa ispiratrice. Durante la lettura del libro, il lettore cercherà, molto probabilmente, di individuare quale delle tre coppie rappresenta lo scrittore e la musa. Allora, il libro diventa quasi un giallo che coinvolge. Alla fine ci si renderà conto che molto probabilmente tutte e tre le coppie potrebbero essere lo scrittore e la sua musa. Addirittura ognuna delle donne potrebbe essere la musa ed ognuno degli uomini potrebbe essere lo scrittore. Ogni lettore si farà la propria idea, chi lo sa, forse la casa editrice potrebbe aprire un forum tra chi ha letto il libro e chi lo ha scritto. Potrebbe essere divertente. Anche perché, il prossimo libro, di poche pagine, sarà molto più concreto, sensuale, erotico e rivelatore.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Innanzitutto, mi sono divertito, ho sognato, ho inviato messaggi ad alcune persone che ho incontrato nella mia vita e durante le mie navigazioni, sono tante. Spero che buona parte di esse legga quest'opera. Ho voluto certamente trasmettere la convinzione che la normalità distrugge, è il vero nemico della felicità. Cosa è la vita se non ci si mette in gioco, se non si gioca ciò che si ha con la speranza di raggiungere ciò che si vuole? Certamente, quando ci si siede al tavolo da gioco le probabilità di perdere quello che si ha sono tantissime ed è proprio quella l'avventura. La grande differenza tra il gioco inteso come azzardo e quello della vita, vissuta comunque da ognuno di noi, è che: Nel primo la fortuna ha una rilevanza assoluta; nel secondo, nella vita, è importante la nostra abilità di riconoscere e cavalcare le occasioni utilizzando l'intelligenza, l’intuito. Naturalmente, è il caso che dà le carte, tocca a noi giocarle, come diceva il grande navigatore Morteserei.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Durante la scrittura del libro, il titolo è stato cambiato tante volte, ha preso corpo durante lo svolgimento dei dialoghi, degli avvenimenti, delle circostanze vissute. Il titolo del libro contiene ed esplicita il suo contenuto che è un grido di allarme, un invito ad abbandonare il vero male che ci soffoca e rende infelici: L'ipocrisia.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un’isola deserta, alla mia età, ormai, non vorrei avere dei libri con me. Quelli servono solo se si è tra la gente e si ha il bisogno di allontanarsi guadagnando un proprio spazio.
Se ci capitassi da solo, avrei tantissimi ricordi belli e brutti, certamente più quelli belli, che mi terrebbero compagnia, mi aiuterebbero a sognare ancora. Non avrei certamente la voglia di tornare nel mondo affollato e devastato dal vero cancro della società: L'ipocrisia che troppo spesso veste gli abiti dell'amore.
Se ci capitassi in coppia, con la mia musa ispiratrice, non avremmo alcuna voglia di leggere sogni di altri, vivremmo il nostro, quello definitivo.
6. Ebook o cartaceo?
Sono, oppure, vorrei essere un navigatore, pertanto la soluzione dell'ebook consente di eliminare peso, non occupare spazio. A bordo, ma anche in casa, l'ebook diventa una soluzione obbligata dalla logistica. Pensiamoci: l'ebook consente di leggere a letto, senza disturbare il o la compagna non ha identici desideri; vi sembra poco? Può salvare una unione.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non mi sento uno scrittore, mi sento un sognatore. Scrivo per trasmettere il mio entusiasmo per: Il mare, la vela, l'amore, la natura, il pensiero, l'avventura.
La mia necessità di scrivere cesserà quando gli entusiasmi suddetti cesseranno.
Speriamo il più tardi possibile.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata esattamente come ho scritto in prefazione, in barca, in porto, per gioco con la mia musa ispiratrice con la quale ho in comune anche la voglia di leggere e scrivere, ognuno si nutre dei racconti dell'altro.
Quel giorno l'oggetto della nostra conversazione era:
La fedeltà che si professa nel cosiddetto amore eterno è davvero un atto d'amore oppure è una violenza psicologica e non, verso l'altro? verso la persona che si dichiara d'amare? È un atto di fede e devozione inteso al sacrificio piuttosto che alla felicità? Come si può avere un buon palato confermando la bontà di una pietanza se non si è provato altre pietanze? Mangiando sempre la stessa pietanza non si finisce per diventare anoressici? Anche nell'amore, non solo quello platonico ma anche quello, altrettanto indispensabile, dell'eros, della passione, della soddisfazione, è indispensabile avere conoscenza e, come si ha conoscenza allargando la propria cultura, se non esplorando, conoscendo, vivendo?
E se l'amore, inteso come fedeltà, imposto più che insegnato, dalla educazione, dalla normalità, dalle religioni, fosse solo un espediente per soggiogare le intelligenze imponendo dei limiti? I limiti imposti sono sempre violenze. E se avessero avuto ragione i nostri avanguardisti del libero amore?
Non dimentichiamo che il dubbio alberga sempre nelle menti dei saggi.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Questa volta ho provato la sensazione di aver esagerato, non avrei mai immaginato un libro così lungo. Spero che i lettori non lo rifiutino a priori per questo. Comunque, ho voluto divertire ed incuriosire il lettore, spero di esserci riuscito.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La mia musa ispiratrice ed attendo il suo feroce giudizio.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La parola ascoltata, alla mia età, suona sempre come una violenza. La TV ci insegue e perseguita, il chiasso dei giovani che cercano la folla ci preoccupa perché impone dei falsi valori che distruggeranno la società. Leggere i pensieri, i sogni, i racconti di altri, deve essere e restare una scelta. Quando questa scelta si fa, lo sforzo di prestare attenzione leggendo diventa naturale ed indispensabile.