1.Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Nocera Inferiore, a 9 mesi sono stato mandato dai nonni e sono rientrato a casa dopo 3 anni, a Nocera, dove ho seguito gli studi dell’obbligo andando all’università frequentando la facoltà di matematica che ho abbandonato dopo due anni, per cause di forza maggiore.
Nel ‘74 sono stato assunto in un gruppo societario iniziando come ragioniere, scalando la linea gerarchica diventando amministratore unico di uno di esse, sindaco del collegio sindacale in 3 di esse e presidente del collegio sindacale in altre due. Sono andato in pensione il 31/12/2009. Nel frattempo il 1977 mi sono sposato avendo il mio unico figlio nel 1977.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tutti i momenti di tranquillità sono buoni. Da pensionato ogni ora è buona.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Asomov Haillen, Clarke, Farmer e tutti gli altri della buona fantascienza.
4. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad una collega di ufficio, poi ad alcune amiche che lo hanno voluto leggere dopo i racconti della collega, a mia sorella ed alcuni amici compreso Franco Leonetti. Alcune di quese mi hanno pregato di scrivere il continuo tanto che era piaciuto ed io le ho accontentate con “Il Re di Sirtokas” e con “Gli Dei a Sirtokas”.
5. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
La tendenza è quella, ma è sempre preferibile un buon vecchio libro.
6. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Decisamente non si impara a leggere ed a scrivere in questo modo, le favolette sono buone per i bambini che non sanno leggere e no aiutano a sviluppare il pensiero, cosa che si fa perfettamente leggendo un libro o forse un ebook.