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22 Giu
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Intervista all'autore - Silvia Maria Mereni

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è libertà.
Scrivere è tirar fuori ciò che ho dentro attraverso storie di personaggi che nascono dalla mia fantasia.
Scrivere è amare: e come qualsiasi amore attraversa varie fasi nel suo essere più profondo.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro è presente tutta me stessa. Le mie abitudini, le mie peculiarità caratteriali, ma soprattutto i miei valori.
Mai come in questa storia narro ed estrapolo da me stessa, la mia profonda convinzione che cambiare sia possibile.
Certo, non si possono cambiare gli altri, ma se stessi sì.
Solo che spesso fa paura l'idea del cambiamento. Non il cambiamento in se stesso, ma la sola idea della novità, dello sconosciuto, della scelta.
Per me il cambiamento è sempre positivo, quando avviene su se stessi e lo è ancor di più quando non è stata un scelta molto facile.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere quest'opera per me è stato liberatorio.
La stesura del romanzo è avvenuta in un periodo molto buio della mia vita e mi ha aiutata moltissimo a concentrarmi su pensieri esterni a me stessa evitando così il rimuginio continuo e fine a se stesso.
Ho fatto nascere, ho dato un nome, e ho vissuto le vite dei miei personaggi e ciò mi ha permesso di provare emozioni nuove e più positive.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è ironicamente provocatoria. Credo che ognuno possa cambiare se lo desidera. Basta sceglierlo.
Non credo al detto: "Se uno nasce quadrato non può morire rotondo". Credo piuttosto che ci voglia tanto coraggio per smussare i propri angoli. Ma che poi la vita acquisti tutto un altro sapore.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Bella domanda!! Non saprei, il mio?? Hehehe.
 
6. Ebook o cartaceo?
Ho comprato un ebook qualche anno fa, lo ho utilizzato spesso durante i weekend fuori porta o per le vacanze estive.
Tuttavia non credo che possa essere un degno sostituto di un vero libro in carta e inchiostro.
Il cartaceo emoziona molto di più: in esso c'è una componente tridimensionale, un profumo, una sensazione tattile e visiva che stimola il cervello a calarsi nella storia.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Ho sempre trovato piacere nella scrittura, perché mi permette di tirar fuori il meglio di me, senza filtri, senza sentire il giudizio dell'altro che invece percepisco spesso parlando con le persone.
Ho sempre scritto diari, brevi poesie o piccoli racconti.
Durante il look down ho voluto provare a scrivere di personaggi nati dalla mia fantasia e a vedere cosa sarebbe accaduto loro nel corso della digitazione delle parole...ecco come sono nati i miei due romanzi rosa.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo romanzo nasce con l'intento di alleggerire le mie giornate e quelle dei miei lettori in un momento in cui c'è bisogno di credere che i sogni si possano avverare.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Il mio lavoro è diventato un libro!! Sono stata molto felice di averlo potuto stringere tra le mani, averlo potuto regalare alle persone che amo e consigliarne l'acquisto a tutti coloro i quali hanno voglia di evadere in un mondo in cui cambiare è possibile e i sogni possono divenire realtà.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto la bozza del mio libro sono state una mia amica e mio figlio.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è davvero una risorsa, specialmente per chi non ha tempo per leggere, ma sia appassiona alle storie dei vari personaggi.
Penso soprattutto alle persone che hanno problemi di vista, transitori o permanenti, per le quali questa è davvero un'ottima possibilità

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