1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nata nelle Langhe, tra quei quattro tetti che diedero i natali al più illustre Cesare Pavese, ho iniziato a viaggiare a 15 anni perché’ il paese mi è sempre stato un po’ stretto. Come era il mondo oltre quelle colline?
Così ho incontrato, per caso, il circo della Moda che mi ha affascinata da subito e ne ho fatto il mio lavoro.
A quei tempi, mi riferisco agli anni '80/'90, occuparsi di moda significava cercare nel cinema, nell’arte, nella letteratura, nella storia, nelle etnie, nella natura gli spunti per i temi delle collezioni… come dire aprirsi a tanti mondi. Allora la Moda era cultura, colori, studio di forme e materiali, messaggio, emozione…
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non c’è un momento fisso, non è un lavoro... scrivo quando “sento” ..
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Difficile stilare una classifica. Attualmente sto leggendo e mi piace Grossman, De Luca, Paolo Giordano, Gramellini…
4. Perché è nata la sua opera?
Arrivi oltre i sessanta ed un giorno ti chiedi: “Ne è valsa la pena? “
Sì, tutto sommato una vita niente male.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Devo tanto ai miei insegnanti che fin dalle scuole secondarie hanno saputo trasmettermi la passione per la lettura, la letteratura, la storia, la filosofia accrescendo le mie curiosità.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambi. Raccontare il vissuto serve ad evadere dalla realtà quotidiana.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Sono io oggi e come sono stata… non sempre combacio.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Mio fratello ed alcune delle persone che ho citato.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A Roberto, a pezzi, chiedendogli di fare un disegno inerente al tema di ogni capitolo. Un modo di conoscerci a distanza.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Faccio parte di quella generazione che ha respirato la carta, che metteva i fiori ad essiccare tra le pagine e teneva le cartoline come segnalibro e che andava in vacanza o in viaggio con 5/6 libri in valigia.
Oggi è più comodo, veloce… l’EBook contiene tanti libri in poco spazio… la tecnologia comanda già il presente.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Interessante soprattutto per i bambini, quasi indispensabile per gli anziani o persone con problemi di vista, utile per chi fa un lavoro manuale ed approfitta del tempo per “farsi leggere”.
Naturalmente è importante che sia una bella voce... qualcuno che ne sa di dizione.