1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un mezzo per far chiarezza, esprimere quello che ho dentro e buttar fuori le emozioni e i pensieri negativi. Scrivere le cose positive aiuta a non dimenticarle e scrivere quelle negative aiuta ad espellerle dal mio corpo. Scrivere indubbiamente mi aiuta, nel bene e nel male.
È anche il mio mezzo di comunicazione preferito anche con familiari ed amici. Sembrerà strano ma è così. Penso che solo scrivendo riesco ad esprimermi al meglio, e ad essere più autentica, sincera, "vera", più capace di esprimermi e ad essere capace di "dire tutto", magari cose che di persona non riuscirei a dire.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutto.
Ho scritto tutto quello che mi passava per la testa che mi riguardava. Sono degli scritti del 2010 e 2011, un periodo difficile per me e ho cominciato (o ricominciato) a scrivere. Parole, immagini, pensieri, ecc.
Mi rendo conto che alcuni testi potrebbero essere un po' duri da leggere ma quando scrivo non ho censure, soprattutto se scrivo per me. E a quel tempo non pensavo certo di condividere nulla con nessun altro.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
La prima parola che mi è venuta in mente è "statement" ovvero affermazione. Il libro è un'affermazione della mia esistenza. Significa che io e tutto quello che ho passato è stato reale, è una testimonianza della mia esistenza. A volte mi viene da considerare quello che scrivo come dei miei figli.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non ho avuto dubbi dall'inizio. Poteva essere solo quello.
Ho giocato un pò con le parole. Io ho il disturbo di personalità BORDERLINE. Ma io non sono solo quello, perciò passo anche un pò oltre quei CONFINI che mi definiscono ma non completamente.
E ripensando agli anni in cui ho scritto mi sembrava tutto buio, perciò da qui il sottotitolo.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Oh ce ne sono tanti che vorrei. Ne posso nominare tre?
1) L'autore Richard Bach con "Jonathan Livingston" e le sue altre opere.
2) L'autore Primo Levi con "Se questo è un uomo" e le sue altre opere.
3) L'autrice Torey Hayden con le sue opere.
Trovo tutti questi scrittori e le loro opere molto profonde e toccanti. Che hanno qualcosa da insegnare.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
Niente come il cartaceo ti dà la sensazione di avere nelle tue mani quello che stai leggendo. Sarà un po' più scomodo se lo vuoi portare con te e potresti perderlo, ma io preferisco comunque il cartaceo.
L'ebook è forse più comodo e più difficile da perdere, ma anche più difficile da leggere.
Cartaceo! Cartaceo! Cartaceo!
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Io non mi considero una scrittrice, solo una persona che ha bisogno di scrivere.
Però è vero, ho tenuto questi scritti per tutti questi anni e solo qualche mese fa ho saputo dell'auto-pubblicazione e ho deciso che anche se non fosse così, dovevo pubblicare.
Mi piacerebbe farlo a tempo pieno, ma devo pur mangiare e tenermi la casa, quindi continuerò a fare tutte e due le cose. Lavorare e scrivere....
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro è una raccolta di scritti di circa 10 anni fa. L'idea di pubblicarlo nasce solo ora su ispirazione di un'amica che ha fatto lo stesso.
Non direi ci siano aneddoti su questo romanzo. Semplicemente raccoglievo immagini, parole, situazioni, oggetti, persone e mi veniva naturale scrivere quello che più mi aveva colpito.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione indescrivibile. Mai avrei pensato che sarebbe successo.
Mi fa piacere che qualcuno abbia reputato i miei scritti degni di attenzione.
Grazie a tutti.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Potrei sbagliarmi ma credo che il puro testo lo abbia letto prima di tutti i miei familiari, (mamma per prima).
Il libro completo con le immagini credo la mia collaboratrice Valeria Morresi, che si è occupata di alcuni disegni, tra l'altro molto belli.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È vero che ci sono diversi modi di apprendere e quindi dei canali preferenziali diversi per ogni persona. Potrebbe essere che per qualcuno risulti più facile ascoltare che leggere. Io ripeto, sono a favore del cartaceo, ma capisco che per alcune persone sia più facile avere l'audiolibro.