1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Lucca dove risiedo, anche se dentro le nostre splendide mura, il quartiere era tra i 3 o 4 così chiamati "poveri e pericolosi", ne ho dato una breve descrizione riguardante gli anni della mia infanzia tra il 1958-1966 in un piccolo libro dal titolo "Bastardo in flash", dove il Bastardo è il nome del quartiere.
In seguito ho passato l'adolescenza in un quartiere popolare in una zona periferica, ho studi professionali e dopo il militare, sono andato ad abitare da solo, erano gli anni delle lotte operaie e studentesche, dove ho attraversato tutto il periodo politico tra "realtà e contradizioni". Dopo vari lavori per vivere, nel 1979 ho aperto la mia prima libreria dove sono stato subito avvolto dalla passione dei libri antichi, e oggi sono quarantadue anni che lavoro nel settore...
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Se questo è un uomo” di Primo Levi
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non credo che ci sarà una totale perdita del cartaceo, il progresso farà i suoi passi in crescendo, ma un libro cartaceo tra le mani e un libro supportato dalla grafica, non avrà certo fine.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
È frutto della curiosità che mi ha spinto a "scrivere, dipingere, scolpire", tutto quello che mi affascina lo provo, il giudizio resta altrui quando mi metto in gioco, ma spesso scaturisce da una intimità spontanea, quindi nel giudizio altrui non cerco niente che possa costruire una qualsiasi affermazione.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Era nel cassetto a dormire, è stato scritto prima di altre mie pubblicazioni, poi le cose accadono anche inconsapevolmente. Un giorno sono tornato a ricercare alcune cose scritte, di vecchia data e ho riscoperto anche questo. Data una rilettura, "portate le lire in euro", che dimostrano a quando risaliva e incontrata per caso la vostra casa editrice, l'ho spedito, il resto vi appartiene.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non sono all'altezza di inviare messaggi. Se qualcuno legge le mie cose, restano personali le interpretazioni.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non credo, certe volte appoggio la penna sopra il foglio e la parola che mi esce, mi porta a ricordi e la memoria, la riflessione si aprono.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Aver incontrato Cesare Garboli, e aver ricevuto missive da Giuseppe Pontiggia, Giosetta Fioroni...
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho molte cose interrotte... Come in una forma "bipolare", un giorno mi convincono e l'altro le scarto e abbandono. Alcune volte uso delle frasi estrapolate per altri scritti e butto il resto.
10. Il suo autore del passato preferito?
Luciano Bianciardi.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che tutto serve per innamorarsi degli autori e di storie...