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29 Mag
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Intervista all'autore - Giovanni La Mattina

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Mi chiamo Giovanni La Mattina, nato il 30/01/1968 a Piazza Armerina in provincia di Enna, avevo otto mesi quando la mia famiglia si trasferì dalla Sicilia per andare in Piemonte a Valenza Po in provincia di Alessandria.
Ho fatto le scuole elementari sempre a Valenza presso la scuola “7 fratelli Cervi” e le scuole medie presso la scuola “Anna Frank” dove ho svolto l’esame per terminare il terzo anno ma che per motivi a me non capiti venivo rimandato.
Ho deciso di smettere di fare lo studente e mi sono messo a lavorare, ho svolto molti lavori da orefice, barista per un giorno, falegname, idraulico e imbianchino, a 17 anni volevo entrare come volontario nell’Arma dei Carabinieri, ma il maresciallo mi fece alcune domande e quando gli dissi che non avevo il diploma di terza media mi fermò subito e mi disse che senza quel diploma non avrei potuto entrare.
Il giorno seguente mi presentai in direzione presso la scuola media e su come fare per avere l’attestato del diploma, la risposta fu, di fare l’esame da privatista, mi diedero tutta l’argomentazione e i testi su dove studiare, io mi preparai sulla “rivoluzione industriale”.
Ho svolto l’esame insieme ai studenti e superato, appena ricevetti l’attestato di terza media mi presentai dal maresciallo dei carabinieri dicendo che avevo superato l’esame di terza media e chiesi come poter fare per entrare nell’Arma, mi fece altre domande e quando gli dissi che i miei genitori erano separati mi disse che per questo motivo la mia domanda sarebbe stata annullata.
Il 30 maggio che era un sabato del 1986 partii per il militare, desideravo tantissimo andare nell’esercito come paracadutista ma destino volle che venivo mandato in aeronautica, il Car lo feci a Macerata e il Corpo a Novara al 5 ° deposito Centrale 176 corso Generico/177 corso Vam.
Dopo il militare trovai quasi subito lavoro come imbianchino, dopo circa 3 anni costretto a cambiare lavoro andai a lavorare come autista e factotum presso un’azienda di stampaggio materiale plastico in Alessandria, dopo qualche anno andai a fare il direttore del supermercato LIDL di Canelli, ma fui costretto a lasciare questo lavoro per motivi personali, trovai lavoro in fabbrica e per finire nel 1999 iniziai a lavorare come guardia giurata particolare e da allora non ho più smesso.
Sto cercando di entrare nel business come broker, seguendo il filone dei guanti, mascherine e tutto quello che necessita per il mercato per l’esigenza Covid 19, ma al momento ho solo fatto un buco nell’acqua non perché non sono capace ma perché credi che le persone che ti stanno vicino li consideri amici e invece si trasformano in squali appena sentono il profumo dei soldi e per mia poca esperienza mi hanno fatto le scarpe un paio di volte.
Ho avuto molte storie d’amore e dal 2000 sono sposato in comune, mia moglie è peruviana e abbiamo un figlio di 21 anni.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
A un adolescente io consiglierei di non dimenticare che sognare ti aiuta tantissimo, ognuno di noi ha un percorso già assegnato che sta nel nostro DNA e l’unica mia risposta sta, nel sentire dal proprio IO o dal nostro cuore o coscienza e di seguire il proprio intuito, la storia e la cultura del nostro passato possono essere considerati inutili ma io ho scoperto che il nostro passato e la nostra storia non è quella che ci viene descritta dai libri di storia, in quanto ci sono studiosi, scienziati e tanti altri personaggi che hanno una formazione culturale ben avanzata, hanno scoperto attraverso i testi antichi che molte cose che noi crediamo che facciano parte del nostro passato non sono vere ma non facciamo altro che essere pilotati e vincolati in un percorso non nostro.
Quindi acculturarsi sul nostro passato e la storia è importantissimo.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
La tecnologia fa passi da giganti e in una società costretta ad attenersi alla modernizzazione ti obbliga a stare al passo coi tempi, quindi tutto ora viene svolto con un clic del cellulare o dal PC.
A parere mio la lettura fatta con un libro la trovo migliore ma è anche vero che per comodità di avere migliaia di libri rinchiusi in un PDF e senza doversi portare una carriola per spostarli da una parte all’altra è molto comodo.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Se avessi la possibilità di tornare in dietro col tempo la prima cosa che farei è di non smettere di studiare, ma è anche vero che una volta il lavoro non mancava mai, chiudevi una porta e si aprivano almeno dieci opportunità di lavoro.
Nel mio lavoro da guardia giurata ho dovuto aprire i libri e rimettermi a studiare in quanto ero stato eletto RLS, ho fatto dei corsi formazione e per alcuni anni mi ero anche avvicinato alla politica.
Ammetto che la grammatica era la mia pecora nera a scuola, ma con grande impegno cerco di colmare questa lacuna.
Al momento è un colpo di fulmine.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Equilibrio di vita, mi spiego meglio.
Il 15 ottobre ero stato invitato a Roma al Ministero della Difesa per visionare un modulo contro il Covid 19. Sono più che sicuro che in quel giorno sul treno mi sono infettato in quanto 4 giorni dopo ho iniziato ad avere la febbre.
La prima metà settimana lo passata con la febbre ma alla fine settimana mi sentivo abbastanza bene, avevo solo il fiato corto ma solo con il tempo ho scoperto che il virus mi aveva preso ai polmoni.
Ho trascorso un mese in camera da solo e in isolamento a casa mia , mia moglie mi preparava il mangiare ma dalla camera non potevo uscire se non per esigenze fisiologiche , solo per evitare di contagiare lei e mio figlio.
Dalla seconda settimana stufo di guardare Facebook, Instagram e giochi del cellulare e visto che a prima apparenza mi sentivo bene, il desiderio come uomo era ritornato ma non potendo fare nulla ho cercato di reprimere i miei desideri come, mi sono fatto violenza su me stesso e per sfogare il mio desiderio lo scrivevo, ho capito che scrivere mi alleggeriva la mente.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Mi piace lavorare sulla psicologia, ho constatato su entrambi i sessi che la letteratura ha più potere che vedere con occhi una scena, ad esempio, se leggere ti porta anzi ti proietta su una dimensione diversa da quella che stai vivendo il tuo aspetto mentale avvolge mente e corpo come un vestito, mentre una azione visiva non fa altro che prendere una parte del tuo cervello e del tuo pensiero e niente più.
Nel mio libro non ho fatto altro che proiettarmi come un soggetto ALFA dando vita a una serie di avventure che nel proprio IO di ognuno di noi vuole vivere, sia dalla parte e aspetto femminile che maschile.
Spero tanto che il mio messaggio di proiezione dell’essere possa dare vita a una avventura, la stessa che si vive quando si legge un racconto di fantascienza, a me il libro CAPITAN NEMO ha fatto sognare molto quando ero bambino.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Diciamo che una decina di anni fa mi ero avvicinato a scrivere un libro su di me, ma dopo qualche riga ho capito che la volontà era tanta ma non ero in grado di capire bene quale fosse il percorso per inserirmi in un contesto così difficile.
Ora ho capito che se proietto me stesso in prima persona come personaggio e cercando di trasmettere le mie sensazioni, la scrittura mi dà uno stimolo grandissimo, tanto da iniziare un nuovo libro.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il libro a parere mio come autore lo trovo tutto interessante, diciamo che ci sono molti aspetti che accomunano il libro con la mia vita sessuale ma in piccola percentuale, infatti ci sono capitoli che mi legano per piccole sfumature, io nel libro ho considerato di essere li usando i miei ricordi e aggiungendo ciò che in quel momento avrei voluto vivere in prima persona.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, in quanto scrivere per me era motivo di svago per evitare una repressione mentale e fisica, poi è nata l’idea di trasformarlo in un libro, infatti ho cercato su internet come fare per pubblicare il libro.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Giulio Verne.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
A parere mio interessante su alcuni aspetti, ad esempio nel mio caso se viene ascoltato ad occhi bendati mentre viene ascoltato con le cuffie il risultato è decisamente devastante.
 
 
 

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