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BookSprint Edizioni Blog

25 Mag
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Intervista all'autore - Arianna Angeli

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io sono l'ultima di 4 figli e faccio l'insegnante come mia madre. Inizialmente ho tentato di fare l'archeologa, lavorando anche all'estero in Spagna. Poi ho deciso di rientrare in Italia e tentare la carriera scolastica che si concilia meglio con la famiglia. Vivo a Gubbio, in Umbria, una bellissima cittadina medievale ricca di storia e tradizioni e vivendo in centro in uno dei quartieri più antichi riesco a godere appieno di una vita a misura di uomo, a contatto con l'arte e la natura dei parchi. Ho un marito ed una figlia di 8 anni. Ho deciso di scrivere il libro durante il lockdown, perché avevo più tempo stando a casa. In questo tempo ho dovuto ripensare al ruolo del web nella mia vita di madre e di insegnante. Quando poi per lavoro ho visto che la cittadinanza digitale diventava materia di insegnamento ho deciso di approfondire il tema e dai miei appunti è nato il saggio.


 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Durante la giornata sono sempre presa da mille impegni, mentre la sera tardi mi dedico alla scrittura.

 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Mi piacciono molto i romanzi di storia antica. Adoro Valerio Massimo Manfredi.

 

4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce per educare me stessa e gli altri ad essere bravi cittadini digitali e a vivere bene nel mondo virtuale. Infatti non basta essere nativi digitali o immigrati digitali, nel caso dei meno giovani, bisogna essere cittadini digitali consapevoli di ogni aspetto, positivo o negativo, del mondo del web.

 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui ho vissuto mi ha formato molto. Ho vissuto in una casa in cui si leggeva tanto e in cui si apprezzava la cultura. Al Liceo Classico ho poi definitivamente maturato la mia formazione letteraria. All'Università di Lettere Classiche ho avuto per maestri i più grandi archeologi contemporanei che mi hanno insegnato ad apprezzare la cultura.

 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me la realtà va raccontata. La scrittura può avere una grande utilità sociale raccontando la realtà.

 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo molto in ciò che ho scritto, non a caso nell'ultima parte ho riportato le attività didattiche che ho fatto in classe. Quindi io per prima voglio diventare una cittadina digitale e cerco nel mio piccolo sul web di portare un messaggio positivo che non inciti all'odio.

 

8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente ho capito che per mia figlia e per i miei alunni io posso essere un modello positivo, quindi sono loro che mi hanno spinto a scrivere. A loro infatti è dedicato il libro.

 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Per intero non lo ha ancora letto nessuno. Però alcuni capitoli li ho fatti leggere all'artista Giorgia Gigì che mi ha donato lo splendido disegno di copertina. Era necessario per darle ispirazione sul tema. Lei ha dunque disegnato un adulto (una madre) che vigila su una figlia che naviga in rete (si vede la mano che fa click).

 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per me in futuro l'ebook sarà sempre più diffuso, ma non soppianterà mai del tutto il libro cartaceo.

 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro può essere utile per alcune categorie di lettori che hanno problemi di apprendimento, quindi è un settore che va sviluppato. Per i più piccoli però resta da preferire la voce di mamma e papà, che sviluppa meglio l'interesse per la lettura.

 
 

 

 

 

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Lunedì, 14 Giugno 2021 | di @BookSprint Edizioni

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