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08 Apr
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Intervista all'autore - Giuseppe Sartore

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato e cresciuto in una piccola "borgata" di campagna nel Comune di Dronero, (CN) all'imbocco della Valle Maira. A quei tempi non c'erano ancora lì da noi, il telefono, la radio, tantomeno la televisione e pochissime macchine.
Lavoro in campagna, scuola, chiesa: il mondo era la nostra borgata. Finite le elementari, andare a studiare significava andare in Seminario e farsi prete. A 11 anni, mi hanno messo in seminario. Ci sono stato per 12 anni e poi sono diventato prete. Lo avevano deciso la maestra, il parroco, mio nonno e mia madre. Non mi sentivo a posto né con me stesso, né con gli altri. Decisi di recuperare la mia vita e la mia libertà. Finalmente ero diventato MIO.
Mi è sempre piaciuto scrivere.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando ho iniziato il libro, ho dedicato molte ore al giorno alla scrittura.
Di notte mi venivano le idee ed i ricordi.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Corrado Augias: mi piace come scrive e condivido molto le sue ricerche e considerazioni. Credo di avere tutti i suoi libri.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Per fare chiarezza a me ad agli altri sul mio vissuto.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente determinante nella prima fase della mia vita. Poi è scoppiata la libertà e l'autonomia. Ho subito molto meno l'influsso esterno.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Nel mio caso, ho raccontato, con assoluta schiettezza, la realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ho scritto in solitudine e piena autonomia.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un mio nipote. Era stato lui ad accendere la fiammella. Mi domandava sempre perché non scrivevo un libro e gradiva sentirmi a raccontare.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io mi auguro che prevalga il libro vero. Chi ama la lettura, vuole sentire anche il profumo del libro, della sua carta.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ottima e proficua realtà.
 
 
 
 

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