1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere rappresenta una specie di riconciliazione con il passato perché vengono scardinate tutte le emozioni. I profumi del passato si ridefiniscono e prendono forma, ti fanno rivivere delle sfumature che spesso vengono dimenticate, è un'apertura al passato una melodia per il presente e un messaggio di speranza verso una nuova sperimentazione emozionale. È importante ricordare che le emozioni si sovrappongono negli anni, costruiscono e strutturano anche il carattere e le vicissitudini della vita soprattutto quelle negative, almeno nel mio caso creano un input necessario a volte impellente di trasferire le mie emozioni attraverso la scrittura.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Come dicevo prima c'è tutto della mia vita in questo libro, non si può scrivere qualcosa che non ti appartiene, c'è il dolore la sconfitta qualche attimo di gioia e un filo di speranza, ma soprattutto c'è la paura e l'incapacità negli anni di assemblare qualcosa di positivo, c'è la paura di non essere mai stata incisiva di non valere abbastanza di non aver costruito qualcosa cui possa essere ricordato, è un dissesto di pensieri che non hanno elargito positività. E poi c'è la sopraffazione dell'essere umano che ha sempre voluto vedere al di là delle sue possibilità, una sorta di narcisismo che gli ha permesso sempre e comunque di proclamarsi vincente e in assoluto in diritto di qualsivoglia nefandezza.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Quest'opera vuole essere la riconciliazione verso la vita stessa, perchè solo attraverso la sofferenza e le emozioni forti sono riuscita a riordinare le mie aspettative e a controllare senza perdere quel filo conduttore che mi lega al passato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Devo dire che la scelta del titolo è stata quasi scontata, mi rappresenta e mestizia dell'anima non è altro che la sua logica.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ho sempre percepito in lui un'immagine di un uomo fuori dal comune Pier Paolo Pasolini era fuori dagli schemi era avanti a tutti sapeva percepire fin da bambino cose che altri non riuscivano a vedere era un ottimo osservatore dopodiché scriveva, ammirava il mondo in tutta la sua crudeltà e purtroppo per questo ha perso la vita per mani di altri, ecco vorrei i suoi libri in un'ipotetica isola deserta vorrei la sua calma da osservatore mista al dolore del suo sguardo.
6. Ebook o cartaceo?
Il mondo è in continua evoluzione però il cartaceo rimane sempre con il suo fascino indiscutibile! Il profumo di un libro è indissolubile anche se perde negli anni il suo odore iniziale ma guadagna nel tempo il sapore e l'odore di chi ha percorso una vita di chi ha scavalcato situazioni impossibili e debilitanti.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non è stata una vera e propria decisione, per me è stato naturale trascrivere le mie emozioni lo è stato fin dalla più tenera età,osservavo il mondo la gente, sentivo qualcosa che gli altri sembrassero tralasciare, sentivo la melodia della natura come una portentosa tempesta, la natura mi apparteneva ed io appartenevo a lei non avevo un buon rapporto con gli esseri umani perchè già da piccola leggevo nei loro occhi la promiscuità dei sentimenti e la falsità nei loro comportamenti.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come ripeto sono molti anni che mi cimento a scrivere poesie poi un giorno stanca di vedere i miei scritti come inconcludenti opere, ho deciso di provare a dargli un volto una fisionomia, adesso eccomi qui sperando che qualcuno possa ascoltare e non solo leggere le mie emozioni.
È un'emozione indescrivibile, è sentirsi per una volta fiera di se stessi.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Devo dire la verità nessuno ha mai letto tutto quello che ho scritto solo qualche poesia e niente più.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia una bella novità trasformare le parole in musicalità, dà sfogo ulteriormente alla fantasia emotiva, una melodia che dà volto alle parole, il lettore in questo caso l'ascoltatore si lascia inebriare non solo dà ciò che è scritto e che viene letto ma credo che anche la voce e le sue vibrazioni creino un connubio perfetto per chi ascolta.