1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io mi chiamo Cinzia Mancin, io vengo da un piccolo paese che si chiama Pescia.
Io avevo perso il mio lavoro, perché era un contratto di quattro mesi rinnova per altri quattro dopo di che è scaduto il contratto e da quel giorno, io sono rimasta senza lavoro anche se ho provato a cercarlo, ma c'era sempre l'età oppure l’aver lavorato per almeno tre anni, ovvero avere l'esperienza, maturata negli anni, che io non avevo avendo fatto sempre lavori di uno o due mesi con i contratti a termine.
Un bel giorno mi è venuta l'idea di iniziare a scrivere un libro, ho iniziato a scrivere una storia d'amore e così alla fantasia ho unito la realtà. Mi è piaciuto molto scrivere e più scrivevo più avevo voglia di scrivere, ho concluso il mio libro che è di centodieci pagine, il suo titolo è “La vita senza di lui”, di questo libro ne ho venduti trecento sessanta, mi ricordo ero a un bar per farlo conoscere e sì è stata una bellissima sorpresa perché le persone me lo volevano comprare ma volevamo la dedica e io glielo fatta una volta finito di vendere stavo pensando, ma quanta gente o visto ci o parlato o riso insieme a loro, ero veramente emozionata nel vedere, così tanta gente che non conoscevo, ma che o conosciuto si complimentavano con me stringendomi, la mano c'è chi di chi mi diceva sei stata brava hai scritto, un bellissimo libro.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Io mi dedico alla scrittura il pomeriggio e volte la notte.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Hitchcock.
4. Perché è nata la sua opera?
Perché l’ho scritta con piacere e perché mi è piaciuta scriverla.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Poco e nulla.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Mi piace scrivere perché evadi dalla realtà.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In alcuni libri che ho scritto ma in uno in particolare, nel primo libro perché descrivo me dopo che ho perso mio padre.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
No, il mio libro l’ho scritto io.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio figlio per vedere se gli piaceva, lui mi ha detto: “Si è bello mamma.”
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì certamente.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io personalmente preferisco il libro, può essere che alle persone possa piacere.