1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Salve a tutti i lettori. Sono nata a Reggio Calabria, ma da sempre vivo in provincia a Villa San Giovanni. La mia passione per la lettura nasce sin da quando ero bambina. Chiedevo sempre che mi fossero regalati dei libri perché amavo immergermi nella lettura, alla ricerca di nuove storie. Ho deciso di diventare scrittrice non appena ho concluso il mio elaborato per l'esame finale di laurea e infatti il mio libro nasce come tesi di laurea.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Tutto il giorno, anche la sera. Non c'è un momento particolare...diciamo che l'ispirazione deve essere forte.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Il mio autore contemporaneo preferito è Alessandro D'Avenia, ma amo molto anche i libri di Khaled Hosseini.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce come tesi di diritto. È stata una vicissitudine visto la conclusione degli studi in Giurisprudenza, ma da quando ho iniziato a scriverla ho pensato e sognato subito che potesse diventare un libro alla portata di tutti non solo degli esperti di diritto.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Ha influito molto, infatti come ben si capirà approcciandosi al libro, l'opera nasce per esperienze personali direttamente vissute dalla sottoscritta e per la realtà che quotidianamente viviamo. Il libro infatti è anche una dedica ai malati terminali che negli ultimi anni di vita hanno occupato le pagine di notiziari, quotidiani e mass media.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è diventato un modo per raccontare la realtà. Ho cercato, con questo libro, di dar voce ai malati e a quanti rivendicano in generale il loro diritto alla salute e spero di esserci riuscita. La parola a questo punto passa al lettore.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Come dicevo, il libro nasce innanzitutto da esperienze di vita di malati che hanno vissuto a stretto contatto con me.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, la persona umana in generale e quanti vivono le sofferenze di una malattia culminata ormai nella sua fase terminale.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Visto che il libro nasce come tesi di diritto, il mio primo lettore è stato il relatore. Ma spero possa ricevere gli apprezzamenti di un vasto numero di lettori.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì, perché no? Viviamo nell'era del digitale e l'ebook consente di leggere un libro direttamente da smartphone, tablet, pc.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia molto utile soprattutto per quanti vorrebbero approcciarsi alla lettura e incontrano delle difficoltà: penso alle persone non vedenti che attraverso l'audiolibro possono immergersi nell'ascolto del libro.