1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Paolo Signori e sono nato a Feltre una cittadina nella provincia di Belluno.
La mia vita è sempre stata contraddistinta fin dalla mia infanzia dalla passione per la storia, le storie, le poesie, la letteratura e la pittura oltre che alla musica. Incominciai così dall'età di 10 anni a scrivere i primi aforismi e poesie e a muovermi nel mondo dell’arte e della scrittura per poi nei primi anni dell'adolescenza a svilupparmi in racconti autobiografici e di fantasia.
Ho vissuto gran parte di questi due periodi temporali con i miei nonni specialmente quelli materni assorbendo anche tristi vicissitudini di molti racconti sulla seconda guerra mondiale narrati da mio nonno attraverso la sua voce, racconti che lui aveva scritto essendo stato anche uno scrittore e un decoratore nelle belle arti. Francesco Pisan questo era il suo nome avendo vissuto il dramma della seconda guerra mondiale scrisse svariati episodi su quel periodo cosi funesto e nefasto a tal punto che nel 21015, tre anni dopo aver fondato la mia band indie rock Limitrofo che presto nell’estate del 2021 porterà alla luce il nuovo LP L'IRREDIMIBILE che esce a tre anni da DOPO IL BATTESIMO DI DIO LP uscito nell' ottobre del 2017. Nel 2015, invece decido appunto così di dare ninfa e respiro attraverso la mia voce recitante gli scritti di mio nonno e metto in scena un reading musicato e chiamo il progetto Storie di Pinte portandolo in giro in svariate location e luoghi. Oltre a questo dipingo prevalentemente con l'acrilico un genere che potrebbe rientrare riassumendolo nel genere astratto. Su YouTube si possono trovare diversi videoclip di Limitrofo e cortometraggi di Storie di Pinte.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ci sono per me periodi o momenti più proliferi o meno dato che ho sempre il cervello in movimento, di conseguenza ogni momento è catartico e colgo ogni attimo annotando in un block notes, vari sviluppi o stimoli.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ce ne sono diversi da John Cheever, a Thomas Eliot, Emanuel Carnevali ad Agota Kristof.
4. Perché è nata la sua opera?
È nata con lo stesso principio di come può nascere una poesia, una canzone, una musica un dipinto cambia solo il suo respiro che emette nel concepimento. Per me è un bisogno fisiologico.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto che ho vissuto e che sto tutt'ora vivendo mi influenza moltissimo dato che sono dell'opinione che noi espletiamo quello che alla fine siamo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Tutte e due le cose, ovvero con la scrittura si può andare dove si vuole e toccare tempi luoghi, cose e persone senza nessun metronomo che ti imponga un tempo in cui elargire il tuo continuo spostarti. Ognuno è il metronomo di te stesso.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Moltissimo c’è e poco conta se si tratta di finzione o realtà. Perché possa esistere la fantasia bisogna essere in una realtà.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Beh si sicuramente il personaggio principale è "Leopoldo".
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ad un mio caro amico.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Mi auguro di no anche se una voce narrante è un altro modo originale per dare sfumature e colori ad un’opera letteraria.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ma in realtà non la considero proprio così nuova dato che tutto prende vita dalla parola e dal teatro.
Si dice che l'uomo prima di parlare abbia cantato e che prima di scrivere in prosa abbia fatto poesia, in greco poyen significa fare.
La storia del teatro è la storia degli uomini. Il teatro restituisce l'uomo in tutti i suoi aspetti, è il luogo del corpo e del verbo come anche talvolta dell'assenza di entrambi.
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Mi incuriosisce molto, lo prenderò di certo. Bravo prof.
Scritto da Raffaella Luongo
il Domenica, 17 Novembre 2024 16:45
Il libro sembra molto bello ,complimenti.
Scritto da sara pala
il Giovedì, 14 Novembre 2024 10:34
Gli ultimi saranno i primi...le cadute insegnano a camminare ????????
Scritto da Marialuisa Mainenti
il Domenica, 10 Novembre 2024 22:13
Vi ringrazio per l'ottima recensione, Grazie
Scritto da Giuseppe
il Venerdì, 08 Novembre 2024 09:39
Ho già prenotato il libro, non vedo l'ora di poterlo leggere. Bravo Francesco per aver…
Scritto da Isabella
il Venerdì, 25 Ottobre 2024 12:41