1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere mi è sempre piaciuto molto.
Mi aiuta a fissare le idee, a ordinare i pensieri, a rendere più bello quello che vorrei e potrei dire a voce. La scrittura è quieta, è riflessione, è equilibrio e per una persona molto istintiva come me è una grande opportunità.
Premesso che il mio lavoro non è quello della scrittrice, amare la scrittura e saper scrivere credo che mi abbiano aiutata parecchio.
Scrivere il verbale di un incontro per fissare i contenuti sui quali ci si è concentrati, mandare una mail o commentare l'andamento dei mercati finanziari richiede certamente la capacità di scrivere correttamente e in maniera chiara. La passione per la scrittura e la creatività, credo, facciano il resto anche in un ambito tradizionalmente meno incline a voli pindarici e virtuosismi come quello economico-finanziario dove vigono rigide regole stilistiche non solo nell'abbigliamento ma fino a poco tempo fa anche nelle pubblicazioni.
La necessità di avvicinare la finanza ai giovani, alle donne, a chi non si occupa per lavoro di economia e mercati negli ultimi anni ha accelerato questo processo di cui mi sento promotrice perché adoro utilizzare un linguaggio semplice ricco di riferimenti a libri, film, sport, personaggi appartenenti ad ambiti diversi, più vicini all'interlocutore.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È un manuale di finanza ed io lavoro in questo settore da ormai oltre vent'anni.
Il romanzo cui si ispira (.. già dal titolo, Piccole Donne Investono) è stato uno dei miei primi libri, che ho letto e riletto tante volte.
La prefazione è scritta da una mia ex compagna universitaria, oggi eccellente Professoressa nella stessa Università, la Bocconi.
Infine le persone dell'ultimo capitolo sono amiche e amici con i quali ho condiviso momenti della mia vita lavorativa, personale e/o entrambi.
Direi quindi che pur non raccontando la mia vita, questo libro è parte della mia vita.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questo libro nasce dalla consapevolezza, maturata anche attraverso la mia personale esperienza, che ci sia ancora un lungo cammino da fare in tema di pari opportunità per le donne.
Viviamo in una società costruita dall'uomo che inevitabilmente l'ha disegnata a sua misura, con i suoi tempi ed i suoi spazi, ignorando completamente la presenza femminile non solo sul posto di lavoro, ma in politica (il diritto di voto femminile è una conquista molto recente, in Italia nel 1946!!) e nella famiglia (l'abolizione del delitto d'onore o del patriarcato sono avvenute 50 anni fa !!).
Oggi le donne sono almeno dal punto di vista giuridico considerate pari all'uomo ma è davvero così nella vita di tutti i giorni?
Lavoriamo ma a parità di ruolo guadagniamo meno, votiamo ma in parlamento siamo pochissime, ci laureiamo con i voti migliori ma nei CDA conta ancora più il cognome del papà o del marito.
Chi ha detto che solo il 30% (salito da poco al 40%) dei posti nei CDA delle società quotate/pubbliche o del parlamento debbano essere delle donne in un mondo in cui la popolazione mondiale è più del 50% femmina? E nelle non quotate (in Italia peraltro tantissime)?
È chiaro che per cambiare queste regole e per creare una società "più comoda" per le donne, sono necessari ancora molti cambiamenti.
Le donne apporteranno nuove idee, nuove sensibilità, nuovi approcci in tutti i campi. Più saranno e più questo cambiamento, che credo piacerà anche agli uomini, sarà veloce. Gli uomini (io ne intervisto qualcuno nel libro) possono aiutarle senza, credo, grosse rinunce anzi al contrario a beneficio di tutti. La pandemia (non a caso femminile) credo ci abbia fatto riflettere sulla inutilità di riunioni fiume e di trasferte esasperate e ci abbia fatto apprezzare la vicinanza alla famiglia, ai figli (anche ai papà). Ha anche evidenziato il delicato equilibrio tra l'essere umano e l'ambiente, altra tematica molto cara a molte donne ... Greta in primis.
Meno inquinamento, più tempo per la famiglia e per se stessi ... è benessere di tutti non solo delle donne e forse più donne nei CDA già da anni avrebbero portato alle stesse conclusioni anche in assenza della pandemia.
Ho provato a scrivere qualcosa intrecciando finanza ed emancipazione femminile grazie al classico della M. L. Alcott, augurandomi che arrivi alle giovani donne che lo leggeranno il messaggio di impegnarsi nello studio e nel loro lavoro come Jo di Piccole Donne e di imparare a risparmiare ed investire il loro denaro perché secondo le statistiche le donne sono indietro anche in tema di educazione finanziaria, un tema troppo importante per il benessere personale e collettivo e che non può essere ignorato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È venuto prima il titolo e poi tutto il resto. Direi che è stata l'unica costante.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Isabel Allende, “La Casa degli Spiriti” (che naturalmente ho letto e amato, come tutti i suoi libri).
Credo mi farebbero molta compagnia tutti quei personaggi e l'intreccio mi farebbe sognare, unica via per sopravvivere alla solitudine.
6. Ebook o cartaceo?
Va bene tutto purché si legga come dico ai miei figli.
Io adoro entrare in libreria, sfogliare le pagine dei libri e conservarli sugli scaffali di casa mia.
La creazione di un libro da certamente lavoro a molte più persone, allunga la catena, ma può portare ad un maggior impatto ambientale (penso alla produzione della carta e al trasporto) ... forse allora una produzione intelligente che tenga conto delle copie effettivamente richieste dai lettori e del giusto mix con il digitale può aiutare ad assorbire questi effetti collaterali indesiderati.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà non l'ho mai deciso... questo è il mio primo libro e potrebbe essere anche l'ultimo. Vedremo.
Mi piacciono le sfide soprattutto se mi portano a esplorare territori nuovi. L'editoria era un mondo che non conoscevo. Ora ne so un po’ di più.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce la domenica di un freddo pomeriggio dello scorso gennaio quando dopo aver visto con un'amica il film di Greta Gerwig, Piccole Donne, e difronte ai suoi soliti mille progetti per il futuro - progetti che spaziavano dal sushi bar, al catering per donne in carriera, all'outlet di scarpe fino alla promotrice finanziaria etc etc etc- per farle capire l'importanza della scelta di un punto di partenza le dissi: " nel mio caso per esempio io potrei scrivere un libro sulla finanza, unendo la mia esperienza in questo campo con la mia passione per la scrittura e per le tematiche di gender inclusion... chessò un libro che potrebbe intitolarsi Piccole Donne Investono e rivolto a tante Jo moderne".
Ed eccoci qui, dopo un anno.
Quell'amica si chiama Roberta e naturalmente sa tutto del libro che sta per uscire. Continua a fantasticare e a cucinare divinamente (non solo il sushi) ma purtroppo al momento il covid ha paralizzato ogni suo progetto.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una grande soddisfazione.
Non è stato facile anche perché il mio lavoro è un altro ed è molto impegnativo.
Il 2020 è stato poi un anno di grandi cambiamenti a causa della pandemia e questo ha certamente influito, rallentando molto i tempi.
Ho imparato tante cose nuove, ho conosciuto nuove persone e mi sono divertita.
Diciamo che lo rifarei.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una scrittrice di libri, amica di un'amica che mi ha dato qualche utile suggerimento (che ho seguito) e che ringrazio.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non sono un'esperta ...però penso che leggere sia una cosa diversa da ascoltare.
Personalmente se una cosa deve entrare e rimanere in me, ha più chance con la lettura che con l'ascolto.
A livello di marketing una bella voce può però certamente funzionare.