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BookSprint Edizioni Blog

15 Feb
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Intervista all'autore - Gaetano Di Maria

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Ho iniziato a scrivere poesie tipiche del mondo adolescenziale all'età di 14 anni che non ho mai pubblicato mentre Il mio romanzo "Per sempre" è il mio libro di esordio. Io penso che scrivere vuol dire comunicare e attraverso il mio romanzo ho cercato di analizzare lo scontro tra il bene e il male attraverso una storia d'amore fuori dal comune. Scrivere questo romanzo ha significato per me entrare nei personaggi che lo animavano, vivendo le loro emozioni e le loro fragilità.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tengo a precisare che non è un romanzo autobiografico anche se in esso sono presenti alcuni momenti e situazioni che ho realmente vissuto. Come il protagonista Andrea, anch'io sono un fotografo free lance e ho vissuto la straordinaria esperienza di lavorare presso un centro di accoglienza per immigrati stranieri.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'idea di scrivere un romanzo è stata sempre presente nella mia mente e nei miei desideri ma fino ad oggi era rimasta chiusa dentro il famoso cassetto. Quando la BOOKSPRINT mi ha dato la possibilità di vedere pubblicata la mia opera ho toccato il cielo con un dito perché questo ha significato per me dare finalmente vita ad un progetto che ho sempre ritenuto sufficientemente valido.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo non è stata né semplice né scontata. Inizialmente avevo dato al romanzo un titolo provvisorio perché inconsciamente aspettavo che la storia stessa mi suggerisse il titolo definitivo. Per sempre rappresenta l'imprevedibilità della vita, il non dare per scontato qualsiasi situazione che essa ci presenta e di come una storia d'amore apparentemente senza futuro possa invece diventare, appunto, per sempre.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Da buon siciliano amo leggere gli scrittori che hanno raccontato la mia terra. Verga, Pirandello, Sciascia e il compianto Camilleri rappresentano per me la storia della narrativa perché rispecchiano usi e costumi del popolo siciliano in tutte le sue sfaccettature. Nei personaggi e dei luoghi che essi raccontano troviamo tutti gli aspetti, da quelli tragici a quelli più comici, che caratterizzano la Sicilia, una terra dominata, usurpata, brutalizzata ma sempre viva e pulsante.
 
6. Ebook o cartaceo?
Penso che entrambi soddisfano qualsiasi lettore. È indubbio che sfogliare le pagine di un libro ha un fascino particolare perché in esso c'è il lavoro, l'amore e la passione di tante persone. È come avere tra le mani un gioiello che chiede solo di essere ammirato e rispettato. Di contro non disdegno l'e-Book perché esso rappresenta il futuro, l'immediatezza e la velocità dei tempo che viviamo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
La mia carriera di scrittore è iniziata nel momento in cui la BOOKSPRINT ha avuto fiducia nel mio progetto narrativo. Non so se il mio romanzo susciterà l'interesse di chi vorrà leggerlo ma, come ho già detto, scrivere vuol dire comunicare e fin quando avrò argomenti da potere condividere con i lettori, allora potrò ritenermi davvero uno scrittore.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'argomento trattato nel romanzo ha sempre suscitato la mia curiosità e quindi è stato semplice per me costruire la trama su questo argomento. Alcuni anni fa mi trovavo a Catania per lavoro e una sera mentre passeggiavo insieme a un collega ci passò accanto un uomo che parlava e gesticolava come se avesse qualcuno accanto a se. Rivolgendomi al mio collega esclamai che forse quell'uomo aveva problemi mentali e che quindi era un pazzo. Il mio collega mi guardò e mi invitò a fare una riflessione. Mi disse che anche quell'uomo che io credevo fosse matto avrebbe potuto pensare la stessa cosa guardando noi. Qual'era quindi la realtà, quella che stavo vivendo io o quella di quell'uomo da me considerato matto?
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Semplicemente una emozione immensa ma, al contempo, una grande responsabilità.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie Lia.
P.S. Non ha ancora emesso alcun giudizio.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come l'e-Book rappresenta il futuro ma al contempo da la possibilità ai meno fortunati che non possono leggere di potere conoscere quanto di bello può offrire un buon libro.
 
 
 
 

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