1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Torino, sempre vissuto a Torino. Sono un informatico e ho la fortuna di aver fatto del mio hobby il lavoro.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Dipende dagli scopi.
Sicuramente come scrittrice Elena Ferrante se obbiettivo è prendere confidenza con la lingua italiana, la sua scrittura è scorrevole e piacevole, usa parole non convenzionali e questo aiuta ad arricchire il vocabolario. Il ciclo dell’Amica Geniale è quello consigliato.
Invece se obbiettivo e capire ed evitare i pericoli che ci possono essere in un’età movimentata e particolare come adolescenza, la mia scelta è Christian F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, per le tematiche di vita vissuta riportate.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Io non amo gli eBook, ho provato a comprare un eReader e non sono riuscito a trovare le sensazioni e emozioni che si trovano con un libro cartaceo.
Come informatico studio e leggo tanto su Computer, come metodo di apprendimento sicuramente è preferibile per la facilità e velocità di ricerca dei contenuti.
Penso che eBook sia il futuro, i ragazzi di oggi sono nati con questo strumento e quindi giustamente come per me, amano quello con cui sono cresciuti.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me la scrittura è stata una necessità. Sono dislessico, ho avuto grosse difficolta con la materia “Italiano” nel primo e secondo ciclo di scuole. Gli insegnanti all’epoca non conoscevano e non sapevano affrontare il problema e quindi per loro ero solo un alunno che non si impegnava. Nel triennio delle superiori la professoressa di Italiano mi ha preso sotto la sua ala, ha compreso che il mio non era ozio, ma difficoltà di apprendimento. Ha cominciato a suggerirmi dei metodi per scrivere in modo corretto, uno di questi era ricopiare i libri. Durante estate dalla terza superiore alla quarta ho ricopiato i “Promessi Sposi”, questo mi ha aiutato tantissimo, sono passato da avere voti bassi sui temi, a essere preso come esempio di scrittura alla fine del ciclo delle superiori. Un mio tema sul neorealismo è stato suggerito ai miei compagni di classe per prepararsi al meglio sulla prova di Italiano per la maturità.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sicuramente aver cambiato tanti posti di lavoro. Tra le mie conoscenze ero una mosca bianca, nessuno all’epoca si riciclava così velocemente. Passavo intere serate a raccontare dei miei lavori con aneddoti sempre nuovi dovuti alle diverse esperienze.
Quando sono diventato Papà, dovendo passare molti notti insonni tra pappe e pianti, ho deciso di sfruttare quel tempo mettendo per iscritto le mie esperienze, con la speranza che potessero essere di aiuto per mio figlio nella scelta delle scuole e dei futuri lavori. Materiale ne avevo, il libro praticamente è sempre esistito.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Di non scoraggiarsi mai, di cercare sempre di seguire i propri sogni.
Puntare gli sforzi in quello che si ama fare e cercare di ottenerlo anche se può sembrare irraggiungibile.
Il lavoro è una parte importante della vita, è essere realizzato in questo contesto aiuta a vivere meglio anche tutto il resto.
Il film “Alla ricerca della felicità” può essere un esempio del messaggio che voglio lasciare, insieme al mio libro.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come ho raccontato precedentemente non ero molto portato per Italiano, ma una volta sbloccato durante gli ultimi anni delle superiori ho cominciato a scrivere racconti di genere Horror Gotico, traendo ispirazione da Poe e Lovercraft.
Ho cominciato anche un libro Horror ispirato ai racconti di Stephen King, ma non è mai stato finito.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sicuramente il grande aiuto avuto da mia moglie Patrizia, in quel periodo ci ha aiutato a essere ancora più vicini e vivere insieme oltre alla nascita del bambino anche un lavoro condiviso.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, anche perché era già tutto nella mia testa, dovevo solo metterlo su carta.
10. Il suo autore del passato preferito?
Io sono un appassionato di fantascienza, sicuramente autore che preferisco in assoluto è Philip K. Dick. La sua capacità di creare mondi sia passati che futuri non ha rivali.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come ho detto prima, penso che sia il futuro.
Oggi le nuove generazioni usano il Tablet e gli SmartPhone senza problemi, e tutto quello che è legato alla tecnologia avrà la priorità.