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BookSprint Edizioni Blog

10 Feb
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Intervista all'autore - Stefano Natolo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io provengo da un quartiere di periferico della capitale, esattamente dalla Garbatella quartiere assai complesso e problematico come tutti i quartieri di periferia specialmente negli anni 80 con l’ascesa dello spaccio di eroina, ma posso dire che mi ritengo fortunato perché cresciuto e proveniente da una famiglia modesta ed onesta con i principi e valori sani che mi hanno dato sempre il buon principio e insegnamento di capire quale sia il bene e il male.. ma nonostante questo la mia vita è in quel quartiere ancor oggi molto amato fatto di ricordi e di amici e frequentazioni sane...
Cresciuto per la strada conoscendo le regole e la legge che regna sulle periferie ho avuto modo di crescere conoscendo bene questo ambiente molto complesso e duro dove non è concesso sbagliare per non essere risucchiato e messo da parte o preso di mira da persone già molto inserite in quel ambiente... questa per me è stata una crescita è un baglio di esperienza molto utile per capire ancor di più la differenza è quanto sia sottile il filo che ci separa per spingendo verso l'oscurità e sprofondare nell’oblio e nell’inferno della periferia.. ma devo ringraziare anche un mio grande maestro di vita che ancor di più ha rafforzato i miei valori già da piccolo ha supporto dei miei genitori... e facendo crescere e conoscere a me la mia passione per la scrittura la poesia la musica facendo sviluppare ancor di più il mio dono di scrivere è rimare poesie e scrivere testi musicali insegnandomi anche di non aver paura mai di dire ciò che si vuole dire anche se sono verità scomode ... lottare e difendere sempre la propria passione... difendere sempre i propri ideali... e ricordare sempre le proprie radici e da dove si arriva ... difendere e credere nel bene... nell’amore.. e in Dio… perché lui ascolta e vede tutti noi... noi possiamo mentire a noi stessi o agli altri... ma non ha dio perché lui legge le nostre mente e i nostri cuori sarebbe inutile ed è stupido allontanarsi da lui ... siamo noi e dipende solo da noi avvicinarsi a lui... tutto questo lo devo a quel prete che per primo si è messo in gioco e ha salvato vite in quel ghetto che tutti pensavano fosse stato abbandonato da Dio...
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Be’ io posso dire che non c’è un momento particolare della giornata per scrivere, ci sono fattori diversi che ti possono far scrivere può essere che si scriva per un determinato p
eriodo oppure per un determinato periodo si può essere fermi dipende dalle situazioni o da determinati situazioni o esperienze di vita, oppure cogliere una frase qualsiasi e da lì scrivere oppure da una traccia musicale avere una ispirazione.... o ricordi di una situazione tramite un pezzo musicale, o un determinato posto dove affiorano ricordi, o di amori passiti o di momenti che toccano il sociale o fatti reali...
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Sigmund Freud.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Questa opera è nata nel giorno della memoria per ricordare tutte le vittime e i soprusi fatti nei loro confronti delle discriminazioni razziali che da decenni separano le comunità nere e bianche, religioni, e idee politiche che distruggeranno l'umanità con stupide e inutili guerra mietendo vittime solo per arricchirsi e depredando nazioni già povere per portarle ancora di più in povertà e sfruttando e approfittando di loro e delle loro debolezze causate da nazioni più potenti e più sviluppate economicamente e culturalmente... strappando definitivamente le loro radici e la loro cultura per portare loro la civiltà quella sbagliata e farli diventare schiavi del sistema facendo una immigrazione pilotata...
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Devo dire che il posto dove sono cresciuto ha sviluppato ancor di più la mia formazione e forza letteraria prendendo spunto anche da culture diverse come i ghetti neri dell'America ancora più complessi e molto più duri da rapper americani che raccontano la vita reale che nessuno vuole vedere o nascondere facendo finta che non esiste avere paura di dire la verità dei fatti. Questo per me è stata una vera e forte emozione e formazione letteraria.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è una evasione... uno sfogo reale che racconta esperienze di vita di amori passito ma anche ciò che non va nella vita di tutti i giorni della strada chi vive o sopravvive e combatte ogni giorno per arrivatevi alla fine del mese o per mangiare, evasione della realtà come termine lo userei solo per i romanzi o i gialli .. c’è chi usa questa parola
Perché non crede nell’amore o nel bene o in Dio... che non esistono i principi sani o che l’amore non sia eterno. ma la domando che non ci siamo fatti mai e che prima dobbiamo vedere dentro noi stessi per poi giudicare se determinate cose esistono... e poi dipende solo ed esclusivamente da noi e da come ci comportiamo ma tutto questo dipende esclusivamente dai principi fondamentali in cuoi crediamo veramente... l’evasione della realtà è solo credere in se stessi e nei propri sogni per realizzarli… ricordatevi che siamo noi possiamo essere i costruttori o i distruttori dei nostri sogni...
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto quello che scrivo è fatto di esperienze vere e pensieri veri nulla di inventato... e non ho paura né mi vergogno a dire ciò che pensò veramente.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Le passate esperienze l’amore che ho dentro e i fatti attuali e reali in cui il nostro paese passa in questo periodo o ha passato sia politicamente ma anche dal comportamento da parte dell’umanità per la perdita di valori ed egoismo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alle persone che apprezzano quello che scrivo che mi prendono così come sono senza pregiudizi e mi apprezzano veramente per il mio entusiasmo nel scrivere è la mia umiltà di dire quello che penso senza giudicarmi per il pensiero politico o religioso rispettando sempre il mio pensiero è quello che scrivo… chiedendo sempre il giudizio severo è vero su quello che io scrivo senza falsità o accomodamenti.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sì per comodità ma ricordiamo che la bellezza di tenere e sfogliare un libro l’odore dell’inchiostro è sempre bello, leggerlo sul divano o davanti ad un camino in pieno inverno o in una terrazza o in spiaggia in estate.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Bella idea come l’ebook.
 
 
 
 
 

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Mercoledì, 10 Febbraio 2021 | di @BookSprint Edizioni

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