1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Il mio paese natale è Canelli, una cittadina del Monferrato Astigiano, è famosa per i suoi spumanti e le storiche case vinicole.
Anni fa durante un periodo trascorso nella città di Torino ho iniziato a creare alcuni racconti. Ho scritto anche Onoubu Village. Durante la creazione di quest'opera mi sono resa conto di voler raccontare qualcosa e di voler coinvolgere gli altri. Da quel momento ho iniziato ad annoverare trai miei sogni nel cassetto anche quello di diventare una scrittrice.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ci sono giorni in cui mi sento ispirata e magari riesco a dedicarvi ore, mentre invece altri in cui ho il classico 'blocco dello scrittore' e non riesco neppure a scrivere la lista della spesa.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
I miei gusti spaziano da un genere letterario all'altro ma l'autore che accese la voglia di scrive, di raccontare, fu Sepulveda.
4. Perché è nata la sua opera?
Per far nascere sorrisi.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono sicura che le vicissitudini della mia vita, a partire da quelle della mia infanzia, abbiano plasmato molto il mio carattere e formato la mia personalità.
Nonostante tutto, è in età più che matura che ho raggiunto una vera consapevolezza di me; da quel momento ho cercato di crescere senza farmi condizionare (o perlomeno ci ho provato) dal contesto sociale.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
È un approccio molto personale, io scrivo per evadere dalla realtà descrivendo ciò in cui credo, sogno e amo.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
La mia opera narra di un'avventura vissuta da personaggi antropomorfi, nonostante questo emerge ugualmente un po' di me, soprattutto in uno di loro.
Principalmente il motivo conduttore dell'opera è l'amicizia, un valore inestimabile per tutti.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente mia madre, che ascoltava a tratti la mia storia mentre veniva composta, era bello vederla ridere per le scene esilaranti che raccontavo.
Indubbiamente potrebbe sembrare troppo di parte il giudizio di una madre ma voi non la conoscete e non sapete quanto sia burbera, pertanto era già da considerarsi un successo!
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente è uno strumento di lettura che trovo pratico al 100%, nonostante io ami vedere sulle mensole i miei libri preferiti.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La trovo interessante e soprattutto ideale per coloro che sono sempre in movimento, sia per piacere che per lavoro. Io ad esempio trovo piacevole la scelta di un audiolibro anche quando mi alleno sul tapis roulant.