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BookSprint Edizioni Blog

18 Gen
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Intervista all'autore - Massimo Zucca

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Trieste e vivo da allora a Sistiana, in un piccolo paesino che di nome fa Borgo San Mauro. Una località di mare dove son diventato "adulto".
Ho fatto per più di trent'anni il tipografo. Ho due sorelle ed un fratello.
Non sono sposato.
Tra i vari passatempi oltre alla lettura, avevo quello della pesca sportiva, ora quello l'ho lasciato perdere, avendo imparato il rispetto della natura, non trovo più divertente il fatto di far soffrire un animale per un semplice passatempo.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il fatto è che di libri ce ne sono parecchi d'interessanti, si possono trovare vari testi su argomenti che oggi sono sviscerati, con argomenti che spiegano come siamo giunti ai giorni nostri. Non è facile rispondere a questa domanda.
Ognuno di noi possiede un interesse che un altro può trovare superfluo.
Io, quando una trentina d'anno fa, ho preso in mano il libro "La grande fuga dell'ottobre Rosso" di Tom Clancy, pensavo che fosse il più bel libro del mondo; si era in piena guerra fredda ed in quel periodo era un testo, sul problema di quel tempo. Poi io li ho letti tutti, di quell'autore. Alcuni più volte.
Oggi quella guerra è finita; forse.
Ma per me, che solo oggi ho capito a come si è giunti a quella situazione, e cioè venendo fuori da un'altra guerra molto più calda, dove regnava il concetto della razza superiore, dove la democrazia, che qui da noi diamo per scontata, era un'utopia, dove per vivere bisognava nascondersi, solo perché facevi parte di una razza considerata inferiore, il testo che consiglierei ad un ragazzo di oggi senza ombra di dubbio è: il diario di Anna Frank.
Il fatto è, che oggi va di moda mostrarsi in ogni momento ed in ogni situazione, non importa se in una rissa, o se stai dipingendo un muro, se sei nudo o vestito, o se vai sotto un treno, l'importante è apparire; forse leggendo quel testo uno capirebbe cos'è davvero importante. Che cosa abbiamo oggi; che a quei tempi era una cosa sconosciuta: la libertà di pensiero e d'espressione, la libertà di culto e di religione… sì c'è voluta una guerra per arrivarci alla Libertà.
Ma oggi la si dà per scontata: la Democrazia.
Per me il diario di Anna Frank è un testo che andrebbe inserito nelle scuole dell'obbligo. Ma questa è solo una mia opinione. Poiché gli interessi variano, ed i tempi cambiano. Forse un testo come "Insciallah" di Orianna Fallaci oggi sarebbe forse più indicato, poiché narra le vicende della crisi mediorientale tra Palestinesi ed Ebrei, dell'intromissione degli occidentali in un conflitto senza fine tra due culture diametralmente opposte; conflitto innescato nel primo dopo guerra, dalla supponenza arrogante di un'organizzazione internazionale, che decidendo in autonomia, di dare una terra ad un popolo, che non ne aveva una, tralasciando il fatto che così facendo ne avrebbe scacciato un altro di popolo… dalla sua terra. La giornalista italiana, che è stata in quelle terre sfortunate e che comprese questi argomenti, tentò di farli comprendere alla comunità occidentale, ma purtroppo solo oggi, alcuni le danno ragione.
I testi della Fallaci servirebbero a far capire il terrorismo, il fanatismo islamico. Forse anche questo io lo farei studiare per legge e non solo ad un adolescente.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Un libro per me deve essere letto non importa se eBook o se cartaceo.
Certo se lo chiedete al tipografo, allora ne sarei come dire, "infastidito": e vi risponderei che un libro deve essere fatto in carta leggera possibilmente riciclata. Il carattere deve essere grande e leggibile, in maniera che anche una persona anziana non trovi difficoltà a leggerlo.
Oggi con un tablet, basta un click, e tutto questo è superato.
Questo è il futuro, e nemmeno un tipografo può opporsi al futuro, quindi ben venga l'era dell’eBook.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Il mio primo romanzo è partito come un esperimento. Dopo aver lasciato la professione, mi son comprato un computer, e tra un libro che leggevo e l'altro, ho provato a buttar giù qualche riga, le facevo leggere a mia sorella, che mi ha incoraggiato, (perciò e anche un pochino colpa sua) a proseguire.
E così, ho scritto il primo "Vite rese Anime Sospese".
Dopo quello ne ho scritto un altro: "Calde Anime in Bolle di Vite Gelide".
Ora uscirà il mio terzo romanzo: "Il sogno".
Ma se un paio d'anni fa mi avrebbero detto che io un giorno avrei scritto un libro non ci avrei mai creduto.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Come dicevo, il primo libro, "Vite Rese Anime Sospese " narra l'incontro tra i protagonisti, Vito ed An, il primo miliardario il secondo un ex agente segreto, e che continua nel secondo "Calde Anime in bolle di vite Gelide" dove i protagonisti partono per una missione di salvataggio nelle isole del Borneo, il terzo romanzo continua nell'epopea dell'avventura, dei protagonisti, che in un viaggio in Africa si ritrovano in un mondo molto differente dal loro.
Non volevo far finire il mio primo libro, men che mai il secondo, il terzo è nato da solo, mi piace la storia, mi piacciono i protagonisti.
Ecco cosa mi ha spinto a scrivere questo romanzo.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
In questo nostro mondo è molto facile scoprire realtà che non vorresti mai sapere. Inquinamento, guerre di religione (ai nostri giorni incomprensibili), tutto ruota intorno a delle politiche superficiali, ed ancora di più, attorno ai soldi. Tutto davanti al denaro sembra perdere interesse. Non lo so se esiste un vero e proprio messaggio, ma oggi si dà per scontato il benessere, nella nostra civiltà tutto è basato sul progresso e questo a discapito dell'ambiente.
In questo mio scritto metto in evidenza tutto ciò: e forse che tutto ciò ci porterà in un domani molto vicino a pagarne le conseguenze.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Solo dopo aver letto tanti libri, e forse, aver anche capito quello che stavo leggendo, mi son trovato a pensare, che forse anch'io avevo da dire qualcosa.
La scrittura oggi mi dà la possibilità di dire quello che penso.
Io scrivo come a me piacerebbe, che "girasse il mondo".
Spero con i miei romanzi d'avventura, di non annoiare nessuno, ma del resto se un libro in quel momento non piace, si può chiuderlo e riaprirlo quando se ne ha voglia; un libro non cambia, cambia solo il momento in cui lo leggi.
Io non so se il mio era un sogno nel cassetto, ma ora quel cassetto si è aperto, e non so se riuscirò a chiuderlo, temo di aver perso quella chiave.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Mentre nascevano i primi due scritti, già si ponevano le basi per questo mio terzo romanzo: purtroppo devo dire che il motivo non è proprio piacevole. Poiché in quei giorni veniva scoperto un magazzino di rifiuti tossici nel nostro splendido paese: L'Italia.
Il piacere è e rimane quello di aver portato a finire il libro.
Purtroppo la realtà supera la fantasia: il terzo romanzo tratta di argomenti che riguardano questa triste realtà. Ma tratta anche questioni religiose, quelle che noi professiamo da quando siamo al mondo che ci vengono spiegate, ed abbiamo accettato. E che in altre culture così ben viste non sono.
E c'è una storia d'amore, che riguarda il protagonista principale.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Assolutamente no. Mi piace la storia. Mi piacciono i protagonisti.
La storia di pura fantasia, non è mai stata in discussione; la fine è la diretta conseguenza del racconto.
La realtà come dicevo supera la fantasia.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Ton Clancy. Charles Bukowski. Valerio Massimo Manfredi. Orianna Fallaci.
Robert Ludlum. Senza classifica.
Potrei continuare con Stephenie Meyer l'autrice di "Twiligt". La saga dei vampiri. Il libro per adolescenti per antonomasia. Solo che io l'ho letto a quarant'anni suonati trovandolo… magnifico? Non lo so se esiste per me un autore preferito. A suo modo tutti questi autori a me piacciono moltissimo, pur trattando di argomenti diversi, non mi considero io in grado di stilare una classifica, forse dovrei dire che sono tutti i miei autori preferiti.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ultimamente ho ascoltato un libro: onestamente devo dire che non sono abituato a leggere, ascoltando.
Forse dovrei dire che non riuscivo a concentrarmi, a questa domanda preferirei rispondere la prossima volta.

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