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BookSprint Edizioni Blog

16 Gen
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Intervista all'autore - Paola Cocchia

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Napoli, dove ho conseguita la laurea in Economia, poi per lavoro mi sono trasferita a Milano, dove svolgo la mia attività lavorativa legata alla consulenza informatica. Trascorro parecchio tempo a Napoli vicino ai miei parenti e al mio nipotone. Spesso prima dello stato d'emergenza attuale ero in trasferta per lavoro e nel treno mi è sempre capitato di raccogliere idee e pensieri tra presente e futuro. Mi hanno sempre insegnato a riconoscere i veri valori della vita e a non dimenticare l'importanza dei sentimenti e del rispetto per gli altri e di questo ne sono molto fiera.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Alla lettura dedico i momenti di libertà che possono essere in qualsiasi ora ed in qualsiasi posto nell'arco di una giornata. Non sono solita leggere sempre agli stessi orari. Quando sono libera da altri impegni e sono ispirata dal momento posso anche leggere un intero libro senza interruzioni.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Leonardo Sciascia “Il giorno della civetta”;
Erri De Luca “Il peso della farfalla”.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Da piccola mi piaceva molto scrivere, ma l'ispirazione reale è arrivata grazie al mio nipotone adorato. Un pomeriggio di luglio ero a giocare con lui, e alla sua domanda "Zia mi disegni quattro mostri???", prima ero intimorita poi con lui abbiamo rintagliato pian pianino delle forme nate dalla pura fantasia e colorato i nostri quattro personaggi, i nostri quattro mostri:
Bartolomeo
Martino
Rosmarino
Scirocco
Personaggi strani ma veri, lontani eppure vicini, cattivi ma solidali, insomma mostri ma non troppo!
Per me è stato talmente bello accompagnare un bambino in avventure nate dalla pura immaginazione, vedere i suoi occhioni pieni di gioia e attesa di grandi emozioni, che alla fine credo che ognuno di noi non ha mai dimenticato la straordinaria incoscienza e meraviglia del mondo dei bambini.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Credo tanto.
Ognuno di noi fa un percorso e sicuramente in base alla propria formazione familiare e culturale costruisce un po’ per volta il suo essere.
Del resto è importante anche il luogo dove vivi, io ho avuto la straordinaria fortuna di vivere vicino al mare che amo e che farà sempre parte dei miei libri.
Stesso discorso per il contatto con la natura e con gli animali, radicato in me c'è il rispetto per il mondo straordinario in cui viviamo.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Ritengo che scrivere per è un modo di raccontare la realtà attraverso il viaggio in un mondo fantastico.
Scrivere mi rende felice.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
C'è soprattutto la parte di me che fantastica insieme al mio nipotone, e la parte di me che crede fermamente in un mondo migliore.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Il mio grande nipote che ogni giorno mi ricorda perché noi tutti dobbiamo lottare per un futuro migliore.
Con lui la zia ha riscoperto la bellezza e la meraviglia del mondo dei bambini, sempre alla ricerca di nuove avventure e nuovi traguardi, con la grande voglia di fare grandi cose.
Due occhioni pieni d'amore e di condivisione.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia famiglia.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Anche ma non solo.
La bellezza del libro cartaceo non è da sottovalutare mai.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che specialmente per i bambini e ragazzi possa essere utile, ma senza escludere mai la bellezza di avere un libro in mano, ed una stanza piena di libri colorati.
 
 
 
 
 

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