1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sarò breve ma coincisa: vengo da Salerno, sono ultima di otto figli, da piccola amavo disegnare, mi dilettavo in svariati disegni artistici,tanto da iscrivermi alla scuola artistica,ma una volta diplomata, mi resi conto che era difficile trovare un riscontro lavorativo favorevole in merito alla mia passione, così allontanai il pensiero di lavorare per i grandi marchi e mi avvicinai al mondo della psicologia, l'arte di conoscere le "menti", o meglio la mente umana.
Ma anche stavolta la facoltà stava a Roma, meta per me difficile da raggiungere e così mi iscrissi a Salerno all'Università Scienze del Servizio Sociale, studiando per diventare un Assistente Sociale.
Ho vissuto tante esperienze, ho ascoltato tante persone, sia per lavoro sia per cause personali e di queste esperienze mi sono innamorata tanto da decidere di scrivere un diario, con i fatti più "succulenti", o meglio un romanzo avventuroso, simpatico e allo stesso tempo romantico.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Sembrerà strano, ma non scrivo molto, tranne dell'abitudine che ho di appuntare su un'agenda le cose che mi colpiscono di più della vita, oltre che tenerlo come promemoria personale. Leggo notizie di attualità, libri di crescita personale, novità sull'ambiente, curiosare sui posti della storia dell'arte, guardo sui social le città che vorrei visitare, così con la mente viaggio e sogno di viverle realmente.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Come dicevo, leggo molti libri di crescita personale, amo le persone carismatiche che motivano di positività le persone, mi piace Roberto Cerè, Raffaele Morelli e come scrittrice Elena Ferrante.
4. Perché è nata la sua opera?
Perchè mi faceva piacere trasmettere il messaggio semplice, banale e forse ripetitivo ma tanto VERO:
quello di seguire il proprio istinto, avere fiducia in sè stessi e seguire i propri sogni.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Devo dire molto, soprattutto il contesto sociale che ho vissuto e che mi ha permesso di essere a contatto con determinate persone che hanno toccato la mia mente ma soprattutto la mia anima, memorizzando alcuni eventi e farli miei, ho amato certe esperienze talmente tanto da farle vivere agli altri attraverso questo libro.
Tante persone conosciute nell'ambiente lavorativo, tante persone che hanno in comune la voglia di crescere, l'amore per l'arte, l'amore dell'aiutare le persone attraverso il supporto sociale, l'amore di vedere vincere l'AMORE, invece del male.
E sì, spero tanto possa l'amore vincere sul male.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Bella domanda!
Credo entrambe, un pò la evadi la realtà e un pò la racconti, dipende dallo stato d'animo in cui ti trovi e da quale prospettiva vuoi guardarla.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Il libro è frutto di fantasia e realtà, un misto di storie che s'intrecciano e rendono la protagonista la mediatrice dei vari eventi.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Tutti o nessuno! Scherzo, varie persone e sicuramente una "Me" che immaginava di vivere determinate storie.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Alla mia migliore amica, dove dedico la prima parte del libro, simultaneamente ad una ragazza conosciuta da poco tempo l'ho vista si e no due, tre volte nella mia vita, ma è stato abbastanza forte da identificare lei come protagonista del libro, in lei vedo tanto questa ipotetica "Giorgia", una dolce ma allo stesso tempo forte donna che si affaccia alla vita con questo modo di fare pulito e ingenuo, e lei l'ha letto in contemporanea alla mia amica storica dell'elementari.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io sono un pò all'antica in effetti anche perchè vengo dalla generazione del cartaceo, però oggi i giovani, leggono tutto sui cellulari, smart phone e pc vari, credo sarà sicuramente il futuro la scrittura in generale
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro invece lo trovo molto un ritorno al passato, non so mi ricorda le canzoncine o i libri sonori che ci venivano regalati da bambini per imparare alcuni argomenti. è un ottimo metodo di insegnamento e di far proprio un argomento o in questo caso un libro.