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BookSprint Edizioni Blog

16 Gen
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Intervista all'autore - Alessia Bufi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Io sono nata a Lecco e ho passato lì tutta la mia infanzia. La mia adolescenza invece l'ho vissuta in un piccolo paesino poco distante, Civate, ed è qui che vivo tutt'ora con la mia famiglia.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Io credo che l'adolescenza sia l'età in cui fantasia e mente debbano essere alimentate e annaffiate con storie ricche di sensazioni e sentimenti. Ritengo infatti che questo momento della vita di ognuno sia un passaggio decisivo e importante.
La testa di un adolescente è ancora elastica e flessibile, per questo a mio parere deve essere riempita di parole e immagini che siano in grado di educare e fornire gli elementi giusti per crescere e formarsi.
Quale libro consiglierei ad un adolescente? Di certo il mio...
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
A dire il vero non sono mai stata particolarmente pro a questo passaggio che, purtroppo o per fortuna, si sta facendo larga strada negli ultimi anni.
A mio parere l'odore della carta calda, (anche riciclata perché no?), è di una poesia unica, assolutamente insostituibile.
Il rumore delle pagine che scorrono lente sotto le dita è la sensazione più pura e armoniosa che un uomo possa mai provare nella sua intera vita.
Ma, se ci devo riflettere su, se questo è diventato l'unico modo per far leggere i più giovani, allora bè ... che ben venga!
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Domanda difficile questa... quasi impossibile trovare una risposta adeguata.
Forse a primo impatto potrei azzardare a dire che si tratta di un colpo di fulmine... ma poi ci ripenserei su.
Credo che la scrittura non sia un semplice processo, ma un modo di vedere, toccare e catturare le cose con gli occhi, per poi riportarle su pezzi di carta. Non credo ci sia una persona più portata rispetto a un'altra in tutto questo, ma penso forse che ci sia chi ha più pazienza, chi ha più calore nell'animo e chi ha così tanta generosità da riuscire a raccontare le cose come le vede a tutti gli altri, e a farle anche comprendere. Chi scrive, oltre ad essere dunque generoso, ha un grande coraggio; si espone, dona i suoi occhi a chi li ha socchiusi, e li porta con sè attraverso le parole sbavate di inchiostro nero sulle pagine ingiallite.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto questo breve romanzo per mettermi alla prova e concentrarmi su me stessa e sulle mie capacità. Non sono di certo ferrata sul campo, ma mi piacerebbe imparare e riuscire a fare sempre di più. Scrivere è una delle mie più grandi passioni.
Il mio libro è basato su una storia totalmente inventata e ideata da me perché volevo provare a mettere per iscritto qualcosa che potesse appassionare giovani ed adolescenti, come io mi sono appassionata a certe storie in età adolescenziale.
Non so cosa di preciso mi abbia spinto a scrivere questo libro; forse la voglia di andare oltre e di farmi strada, di provare a vedere la vita da un'altra prospettiva, con gli occhi di qualcuno diverso da me; qualcuno con un'altra storia, un altro passato, altre intenzioni e altri modi di affrontare le cose. Ho provato ad immergermi in una storia che sentivo mia e di guardare il mondo con gli occhi di un personaggio che, in un modo o nell'altro, sentivo a me vicino.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sentitevi sempre liberi di mostrare le vostre emozioni, e siate sempre fieri di esse. Non abbiate paura di far cadere le lacrime sul cuscino, di urlare, di sentirvi deboli.
Il mio romanzo parla della crescita personale di una ragazza, annebbiata dal dolore e dalla paura di non farcela.
Confesso che nella scrittura del libro spesso mi è capitato di avere gli occhi lucidi, sbattere le palpebre e sentire lacrime timide scorrere lungo il viso.
Il dolore della mia protagonista non era il mio, eppure io lo sentivo nelle ossa.
Non abbiate paura di emozionarvi, il dolore è umano e dopo di esso ci sarà sempre il sole.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
All'età di 10 anni decisi che era arrivato il momento di scrivere il mio primo romanzo. Ero piccola, ma avevo tanta voglia di fare.
Tornata da scuola mi chiudevo in camera ed iniziavo a scrivere con la penna nera infinite parole su fogli di carta a righe blu.
Scrivevo in stampatello e mi soffermavo su ogni singola parola, chiedendomi se fosse appropriata o meno.
Scrissi una storia fantasy e ne andai molto fiera. Non lo feci mai pubblicare, ma lo feci leggere orgogliosamente a mio padre.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ho iniziato a scrivere il mio romanzo nel pieno della pandemia Covid-19.
Ci aspettava un periodo rinchiusi fra le mura di casa davvero lungo, così andai su un sito e iniziai ad ordinare un'infinità di libri da leggere, per riuscire ad occupare una parte di quel periodo interminabile
Mi venne però un'idea, e pensai: "Perché non provare a scrivere io stessa qualcosa che in futuro potrà intrattenere gli altri?"
E così feci; non acquistai alcun libro, ma ne scrissi uno, e di questo ora vado infinitamente fiera.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Oh... infinite volte in realtà...
La sera, fra le coperte del mio letto e la luce soffusa dell’abatjour, tenevo stretto il mio computer e mettevo per iscritto tutto quello che mi passava per la testa; ma poi mi fermavo, e mi domandavo se tutto questo avrebbe avuto un senso in futuro.
Non ho mai trovato una risposta a questa domanda, ma ho sempre ritrovato la voglia di continuare e passare al capitolo successivo.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Decisamente Elisabetta Gnone, che con i suoi racconti fantasy ha fatto da sempre emozionare giovani e giovanissimi!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È una grande possibilità e una bella opportunità!
 
 
 
 

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