1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Brindisi e sono cresciuta in un paesino della provincia, Erchie... un luogo dove non esci mai senza il sorriso in faccia e il calore nel cuore.
Nel corso degli anni, mi sono trasferita in diversi posti per qualche mese o addirittura anni, ma sono tornata sempre lì dove le mie radici sono letteralmente affondate e, soprattutto vicino al mare.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio, ovviamente, un genere adatto a lettori di qualsiasi età... a parte la sagacia della battuta, consiglio uno stile che sia in grado di parlare al cuore del ragazzo, il quale sta per affrontare una fase delicata e complessa della sua vita e, proprio per questo così meravigliosa.
È così difficile fare breccia nella personalità omologata e ormai stereotipata che i ragazzini di oggi costruiscono inconsapevolmente, forse per paura che la società non li accetti.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non sono assolutamente d’accordo, purtroppo sono all’antica anche in questo. Preferisco essere sommersa da volumi e tomi impolverati, piuttosto che sostenere questa nuova forma di lettura.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Non sono per gli amori ponderati, di nessun genere.
Sicuramente è un colpo di fulmine, sviluppato in seguito al mio primo amore: la lettura.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ci sono sentimenti e stati d’animo che non si possono esternare a voce, ci sono momenti che meritano di essere cristallizzati in un presente senza tempo e scrivere questo libro ha rappresentato una sequela di quei momenti che restano, grazie alla scrittura, freschi, vivi, eterni.
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Come dicevo prima, le nuove generazioni hanno paura di manifestarsi per ciò che sono e provano realmente, secondo me. Ecco, io voglio dir loro di non aver paura di sentirsi fuori luogo, inadeguati. È meravigliosamente bello essere un po’ atipici e creare un mondo meraviglioso grazie al coraggio di lasciar parlare il cuore.
Non si è più in grado secondo me... di far parlare ed ascoltare solo il cuore.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Credo che sia nato prima questo sogno con tutto il cassetto e poi io, con le mie paure e fragilità... ecco perché per tanto tempo ho faticato a dar voce al mio sogno. Ma adesso sono pronta!
Mi è stato insegnato che i sogni esistono per essere realizzati ed eccomi qui, piena di gratitudine nei confronti della casa editrice, la quale ha creduto in me e per i futuri lettori che vorranno dare una possibilità a questo libro di essere una buona compagnia nel loro percorso di formazione e di vita.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo ancora il momento in cui le parole tamburellavano dalla mente al file del pc, quasi senza connessione logica, dominate sono dall’istinto. Poi ad un tratto mi sono fermata e non sapevo più dare un seguito dopo aver riempito solo tre facciate. Immaginate la mia meraviglia quando quelle tre facciate si sono raddoppiate ancora... e ancora; inoltre, è ancora viva dentro di me l’emozione che ho provato la prima volta che ho visto la copertina. Ci sono dei tuffi al cuore che non possono essere spiegati, devono essere semplicemente vissuti.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, una volta intrapreso qualsiasi tipo di percorso, lo porto sempre a termine.
10. Il suo autore del passato preferito?
La grande romanziera Liala, a lei devo anche la mia formazione sentimentale un po’ all’antica.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Preferisco restare tra le frontiere del mio mondo, dove il cartaceo è l’unica splendida realtà che conosco.