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BookSprint Edizioni Blog

02 Gen
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Intervista all'autore - Massimiliano Puleo

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Premesso che non scrivo per professione, quando scrivo esprimo quel che sento, ciò che provo, quello che penso. Per me è come una valvola di sfogo, sia che si tratti di esprimere amore o rabbia, quando scrivo concedo il libero arbitrio alle emozioni, alle passioni, potrei dire che scrivo d'impulso, è come dare vita alle emozioni.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Generalmente non amo parlare di me, e in qualche modo questo ha influito molto anche sulla decisione di pubblicare questo libro, poiché in fondo come ho detto, le poesie sono autobiografiche e per molto tempo ho ritenuto che dovessero restare private.
Direi che nello specifico, questa è una domanda alla quale forse potrei rispondere in modo più esaustivo in futuro.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questa domanda mi trae un pochino in contropiede, mi costringe a parlare di me. Diciamo che i testi, per qualcuno potrebbero non significare nulla di particolarmente speciale, ma per me sono molto importanti, poiché in ogni caso rappresentano i miei pensieri, oltre che descrivere eventi di carattere personale, dunque direi che tengo molto a queste se mi passa il termine, poesiole.. Comunque per me non è stato un impegno particolarmente gravoso la costruzione del libro, i testi sono il frutto di poesie che ho scritto nel corso degli anni, la cui ispirazione mi è stata del tutto naturale.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non credo sia stata una scelta sofferta, certo ha richiesto un minimo di attenzione, non volevo che il titolo fosse banale o troppo scontato, anche se alla fine il titolo descrive semplicemente il contenuto, obbiettivamente non posso dire di essermi sprecato in originalità nella scelta del titolo, ma è semplice e diretto, fornisce al lettore un'idea immediata di quel che ha difronte, in fin dei conti, devo dire che ne sono comunque soddisfatto.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Se l'isola fosse veramente deserta, credo che di libri ne occorrerebbero parecchi, e non soltanto per passare il tempo, ma soprattutto per avere dei validi strumenti di cultura e non mi riferisco solamente ai classici della letteratura o della matematica, ma anche ai manuali tecnici, soprattutto quelli pratici relativi alla sopravvivenza. Comunque, da ragazzo ho avuto l'occasione di ascoltare una lettura in italiano della poesia “Se”-  (If) di Rudyard Kipling, della quale oggi ne ho una traduzione in italiano che ho curato personalmente, e fin da quando l'ascoltai per la prima volta, ne rimasi particolarmente colpito, per l'intensità emozionale che le sue parole esprimono. Sicuramente oltre ai miei testi personali, porterei con me anche Kipling.
 
6. Ebook o cartaceo?
Personalmente non attribuisco molta importanza al fatto che un libro sia di carta, anche se non posso negare che come tutte le cose belle, i bei libri stampati su carta pregiata e con delle belle copertine rigide, indubbiamente attirano la mia attenzione, ma da un punto di vista pratico, per possedere una bella libreria occorre anche uno spazio adeguato ad essa dedicato, mentre gli ebook, sono relativamente facili da conservare e ancora di più da trasportare. Poi è pur vero che forse siamo troppo dipendenti dalla tecnologia, la quale necessita di apparecchi elettronici e di elettricità, mentre il buon vecchio libro di carta, è sempre fruibile. Credo che il giusto compromesso sia potersi permettere entrambe le cose, ma sappiamo bene che spesso la vita richiede sacrifici e compromessi ai quali non ci si può sottrarre.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non vorrei peccare di umiltà, ma personalmente non mi definirei uno scrittore, come ho già detto, scrivo per istinto, non mi definisco un professionista. Questo libro è il frutto delle molte poesie che ho scritto nel corso degli anni, molte delle quali sono andate perse col trascorrere del tempo. Semplicemente credo che ad un certo punto della mia vita, è stato come se all'improvviso avessi la necessità di condividere e far conoscere ad altri, l'intensità e la passione che può essere espressa con le poesie.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Si tratta di una raccolta di poesie, la cui pubblicazione devo dire che mi ha dato una grande gioia, ma durante i lavori di preparazione c'è stato un gravoso incidente informatico, nel quale ho perso oltre cinquanta testi, che stavo preparando per una eventuale pubblicazione successiva, nonostante tutto, dispongo ancora di un numero sufficiente di scritti per realizzare almeno una o anche due pubblicazioni. In questo momento a dir del vero, sono amareggiato per i testi andati persi, erano una parte della mia vita, ed è stato come perdere un arto. Ma chissà, magari con l'ausilio del tempo, potrei anche pubblicare una seconda raccolta di poesie, che d'altronde è già pronta e in seguito anche una raccolta di racconti, dal titolo "Novelle di un uomo qualunque". Ma credo che per convincere il mio editore ad ulteriori pubblicazioni, avrò bisogno di un adeguato consenso da parte dei lettori. Alla fine sarà il gradimento da parte dei lettori ad esprimere l'ultima parola.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Forse sarà banale quel che sto per dire, ma è stata una gran bella soddisfazione, per la quale devo ringraziare l'editore Vito Pacelli, titolare di BookSprint Edizioni, e tutto lo staff che si è occupato della realizzazione materiale del libro. Durante il corso degli anni, per varie vicissitudini ho perso molti dei miei scritti, e la pubblicazione di questo libro, ha reso almeno una parte di essi, definitivi, condivisibili, almeno per i testi contenuti nel libro, non potrà accadere che vadano persi senza che mai nessuno possa avere la possibilità di leggerli.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Dopo il qui presente, credo che fino a questo momento lo abbia letto soltanto il correttore di bozze..
Scherzi a parte, fatta eccezione per gli addetti ai lavori, non ho ancora distribuito alcuna copia, quindi è una domanda alla quale non saprei rispondere.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia una cosa utile, soprattutto per i non vedenti, poi ovviamente tutti possono attingere a questa metodologia, anche se penso che sia una cosa diversa da leggere, personalmente credo che l'audiolibro sia più un metodo di apprendimento che un modo di leggere un romanzo, onestamente credo si perda un pochino il fascino di ciò che rappresenta leggere. Invece per quel che riguarda la poesia, trovo che possa essere molto apprezzato, poiché la poesia a differenza di un romanzo è anche recitazione, in fondo una poesia è anche un po' teatrale, dunque credo che l'audiolibro in ambito poetico possa avere maggiori possibilità che per un romanzo, in quanto una poesia recitata in un certo modo, è sicuramente più espressiva che se letta in modo improprio. A questo proposito spero di poter auto produrre al più presto degli audio file, soprattutto relativi ad alcune mie poesie in lingua dialettale, le quali necessitano indubbiamente di un adeguata interpretazione per essere comprese oltre che apprezzate.
 
 
 
 
 

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