1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me significa incidere nella mia anima e nella mia memoria e possibilmente nell'anima e nella memoria di chi mi legge, tutte le rivelazioni che la vita mi regala attraverso il viaggio che percorro un giorno per volta.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tutta la mia vita è presente in questo libro. Il mio motto è: "leggo la vita e la scrivo" per il piacere di documentare tutte le scoperte, le meraviglie e le cose celate dietro le corse quotidiane, in modo che un giorno possano essere incise su carta le eredità che desidero lasciare a miei figli.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stato un viaggio attraverso le mie fragilità e quelle che appartengono in generale alla natura umana che a mio avviso sono la testimonianza più grande della divinità di cui siamo tutti parte integrante.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
"Vivo e conosco Te " è un progetto di scrittura che porto avanti dal 2013, questo sarà l'ultima pubblicazione di una serie di tre.
Il sottotitolo è "Divina Umanità" a motivo del fatto che in questa raccolta di riflessioni i temi che sono stati maggiormente trattati sono le debolezze umane e la bellezza che le caratterizza.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Devo essere completamente sincero, vorrei la Bibbia perchè è una magnifica raccolta di libri scritti da più uomini che raccontano ognuno secondo una prospettiva diversa, il carattere ed il profilo di un Dio che probabilmente in un isola deserta mi farebbe sentire meno solo.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita anche se capisco che l'ebook ha una sua utilità nei tempi in cui viviamo.
L'emozione che ti regala il fatto di toccare con mano le pagine scritte è un lato romantico che non andrebbe mai perso.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Nel 2013.
Mi rifugiavo in una soffitta a scrivere tutto ciò che mi appassionava. Un giorno mia figlia che allora aveva solo quattro anni, tornando da scuola ci disse che la maestra gli chiese che lavoro faceva papà e lei con grande sicurezza, le rispose: "Papà sta su in soffitta che scrive, scrive, scrive".
Se una bambina di quattro anni mi vedeva scrittore, perchè non vedermi anche io in quanto tale?
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Come dicevo precedentemente il mio è un progetto di scrittura che va avanti dal 2013 dove ho cominciato a notare un certo apprezzamento dalle persone che seguivano le riflessioni che condividevo quotidianamente attraverso i social.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' un emozione unica, che mi trasmette la sensazione di poter lasciare un segno importante nel viaggio della vita.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le riflessioni inserite nella pubblicazione sono state lette da diverse persone prima ancora che decidessi di raccoglierle in formato cartaceo ed è stato proprio l'incitamento dei miei lettori che mi ha convinto a cercare di raggiungere più persone anche laddove non sono conosciuto.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
amo le innovazioni e credo sia bellissimo poter sentire una bella voce di un/a professionista narrare delle parole che possono essere decorate di maggiore potenza espressiva, e potrebbero invogliare ad ascoltare anche chi per suoi motivi personali potrebbe avere qualche difficoltà nella lettura.
Ps: ho una figlia disortografica che con la lettura fa un pò a cazzotti. Gli audiolibri le consentono di apprezzare le tante ricchezze scritte che in altro modo farebbe fatica anche a riconoscere come tali.