1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono siciliana e nutro un grande amore per la mia terra e le mie radici.
La scrittura mi offre la possibilità di eternare emozioni e sentimenti, di guardarmi dentro l'anima e rappresenta una componente di me stessa dal tempo dell'infanzia.
Non so se posso definirmi una scrittrice, ma so che quando scrivo mi sento felice.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
I momenti in cui scrivo sono legati all'attimo della creatività che si accende dentro di me, indipendentemente dal fatto che sia giorno o notte o dal luogo in cui mi trovo, semplicemente scrivo o raccolgo idee nella mente quando queste si manifestano e diventano personaggi, avvenimenti, luoghi, cose da raccontare.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Dacia Maraini, Isabella Bossi Fedrigotti, Tracy Chevalier e diversi autori siciliani.
4. Perché è nata la sua opera?
Il racconto "Aspettando l'alba" è nato durante il periodo del lockdown, subito dopo il primo momento di smarrimento e di paura per la pandemia da Coronavirus che ha stravolto la vita e le abitudini quotidiane di tutti.
In questa storia, che non è autobiografica, ho voluto raccontare il sapore amaro della realtà vissuta durante la pandemia, la luce della speranza per resistere e credere in una nuova rinascita che io paragono, metaforicamente, all'alba.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sicuramente ha avuto la sua influenza, soprattutto durante gli studi, e poi nella passione per la lettura e la voglia di guardare sempre oltre.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere serve sia a evadere la realtà, sia a raccontarla, ma principalmente riesce a far vivere a scrittori e lettori, infinite vite, infinite storie.
La preziosità di uno scritto sta nella possibilità di essere altro da sé e dal luogo in cui si vive.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel racconto "Aspettando l'alba" ci sono il peso di essersi dovuti adattare improvvisamente a una nuova quotidianità, la paura e l'incertezza del domani, la speranza di uscire dall'incubo del Coronavirus.
Sentimenti miei, ma sicuramente di molti lettori che si rispecchieranno nei personaggi della storia.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Nessuno in particolare, solo la voglia di dominare la paura e la consapevolezza che scriverne sarebbe stato terapeutico.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno, l'ho raccontato a mio marito.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non so se si possa parlare di futuro, parlando di ebook.
Ha i suoi pregi, senza dubbio, tuttavia personalmente preferisco sfogliare e leggere un libro di profumatissima carta.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che possa essere una buona iniziativa.
Ascoltare un racconto da una bella voce può essere rilassante oltre che utile per persone ipovedenti.