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13 Nov
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Intervista all'autore - Roberto La Motta, Francesco Marcello

1. Parlateci un po’ di voi, della vostra vita. Da dove venite? Come e quando avete deciso di diventare scrittori?
Siamo due scrittori provenienti dalla città di Villa San Giovanni.
Uno che ama definirsi buono in quanto i buoni alla lunga vincono sempre e l'altro che non osa definirsi.
Due autori di natura diversa avendo scelto indirizzi diversi nel proseguo dei loro studi. Un lato umanistico e l'altro economico.
Un bel dualismo.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedicate alla scrittura?
Tutti e due preferiamo scrivere dopo il crepuscolo ma si può scrivere sempre, di getto e di furia in qualsiasi momento.
 
3. Il vostro autore contemporaneo preferito?
Per Francesco l'autore è Murakami, che definisce magico. Per me invece il buon Chuck Palahnuk.
 
4. Perché è nata quest’opera?
Per uno è la prima comparsa quindi nata da un diletto che ha sfondato l'imbarazzo. Per l'altro è emblema di continuità e di soccorso al nuovo autorato.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vivete o avete vissuto?
Non ha influito in maggioranza ma è ovvio che il contesto ti forma la mente.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Con la scrittura si può fare di tutto. Già questo sta bene per raccontare il mondo fantastico della scrittura.
 
7. Quanto di voi c’è in ciò che avete scritto?
Per entrambi la risposta è scontata.
Siamo noi, la nostra vita, i nostri vissuti che giocano a colpi di penna coi nostri mostri.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura dell’opera?
Francesco risponde alla domanda con il nome di Roberto il Co autore di questo libro in quanto lo sprona sempre a venire fuori dal guscio. Roberto invece ne parla come fosse un atto maieutico per far venir fuori le gesta descrittive di Francesco.
 
9. A chi avete fatto leggere per primo il romanzo?
Francesco ad un paio di amici e al Co autore, io solo a Francesco.
 
10. Secondo voi il futuro della scrittura è l’ebook?
Si spera di no. Quanto è bello star seduti con il peso di un libro in mano e nella coscienza.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono passi da gigante. Interessante per i più campi semantici interessati.
 
 
 
 
 

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