1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Buonasera, mi chiamo Francesca Rivetti, vivo a Dello un piccolo paese di campagna in provincia di Brescia. Sono sposata e ho due figli: una femmina di 21 anni e un maschio di 13. Sono casalinga e mi occupo della mia famiglia a tempo pieno. La decisione di scrivere è sempre stata una cosa che desideravo ma che ho sempre tenuto dentro di me in quanto forse non avevo coraggio di farlo un po’ per paura un po’ per essere giudicata. Dopo la morte di mio papà, ho deciso e mi sono convinta più che mai di mettere in atto questo mio desiderio. Enel periodo del lockdown ho iniziato a scrivere.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera quando mi rilasso. In quel momento trovo calma, tranquillità e quindi riesco meglio a concentrarmi.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Io adoro leggere i libri di Fabio Volo.
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata dall'idea di poter fare un regalo a mio padre, un modo per ricordarlo sempre di più e per far capire ai lettori che tipo di persona speciale fosse. Un uomo, un eroe che ha combattuto con sofferenza la sua malattia senza mai far pesare nulla a nessuno, sempre in silenzio.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nella vita io non ho avuto grandi possibilità economiche, il mio è un contesto semplice e umile. Forse anche per questo non ho mai osato scrivere un libro proprio per la paura di non poter riuscire a portare a termine il tutto.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me è stato un modo di raccontare a tutti la mia realtà, la mia vita semplice e umile ma piena di insegnamenti. Spero davvero di poter anche io trasmettere a tutti coloro che ho vicino il mio bene, prendendo proprio il mio papà come esempio.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che ho scritto c’è tutto di me a partire dalla mia sensibilità, all'amore che ho per miei figli e soprattutto al bene che ho voluto a mio padre che per me è sempre stato un esempio di vita fino all'ultimo suo respiro.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
La mia famiglia sicuramente che mi ha appoggiato fino in fondo anche se all'inizio erano un po' titubanti.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio marito. Non è un uomo di molte parole ma ha subito espresso il suo entusiasmo dicendomi che avevo fatto un ottimo lavoro.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di sì, anche se secondo me leggere un libro cartaceo resta ancora la cosa più bella.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Secondo me è un aiuto prezioso per le persone che manifestano problemi visivi o motori. Può essere utile anche per anziani.
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Mi incuriosisce molto, lo prenderò di certo. Bravo prof.
Scritto da Raffaella Luongo
il Domenica, 17 Novembre 2024 16:45
Il libro sembra molto bello ,complimenti.
Scritto da sara pala
il Giovedì, 14 Novembre 2024 10:34
Gli ultimi saranno i primi...le cadute insegnano a camminare ????????
Scritto da Marialuisa Mainenti
il Domenica, 10 Novembre 2024 22:13
Vi ringrazio per l'ottima recensione, Grazie
Scritto da Giuseppe
il Venerdì, 08 Novembre 2024 09:39
Ho già prenotato il libro, non vedo l'ora di poterlo leggere. Bravo Francesco per aver…
Scritto da Isabella
il Venerdì, 25 Ottobre 2024 12:41