Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

BookSprint Edizioni Blog

30 Ott
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Nicola Polcaro

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è una liberazione dalle parole, quando scrivo respiro ossigeno fresco e puro e caccio fuori aria tossica. Vedo la scrittura come una continua rincorsa sia all'ego che alla specie come dicevano gli antichi Greci, metto in evidenza la mia ignoranza rispetto alla realtà ed alla mia natura.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Se per vita reale intendiamo ciò che ci circonda, c'è ben poco, se intendiamo per realtà ciò che ci affianca, ce ne è abbastanza, anzi tutto, una realtà empatica, ed allo stesso tempo dialogica, cioè una realtà che si confronta con me e mette in crisi le mie idee. Ci sono ricordi che lottano con l'immanente con il quale dobbiamo confrontarci e c'è tenerezza, intesa come cura consolatrice ed affetto compassionevole nei confronti dei propri limiti e delle proprie mancanze.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ha significato prendere tempo per me stesso, per quello che mi piace fare ed ha significato affacciarmi alla finestra guardando dall'esterno la mia vita, quello che faccio, quello che penso. Scrivere quest'opera, più che leggere opere e libri di altri autori, mi ha fatto capire che lo scrittore deve avere ed ha un pudore di sé stesso che ha poco a che fare con la società attuale e che il mondo di oggi dovrebbe rivalutare se vuole crescere, la vergogna delle proprie parole e dei propri comportamenti, intesa come difesa del rispetto altrui e di sé stessi e delle diversità che ci accompagnano nel mondo.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è avvenuta quasi come un'apparizione di un'entità amica che sta dentro di te ma con cui di solito non parli.
L'elastico alla vita è qui inteso sia come mezzo di locomozione dei ricordi e delle immagini che ci riporta ad alcuni momenti della nostra esistenza se lo tendiamo e ci riporta ai giorni nostri quando lo molliamo, ma è inteso anche come strumento di unione tra più elementi che compongono l'esistenza, come l'elastico nel quale avvolgevamo matite, penne, quaderni e libri quando si andava a scuola da piccoli.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei con me Il nome della rosa di Umberto Eco, Alla ricerca del tempo perduto di Proust, il deserto dei Tartari di Buzzati, Le affinità elettive di Goethe, vari romanzi di Dostoevskij. Sono tutti libri ed autori che hanno influenzato il mio pensiero letterario e mi hanno in varie occasioni ispirato, ripenso a loro spesso nella mia vita quotidiana, mi hanno fatto e mi fanno compagnia, sono miei amici
 
6. Ebook o cartaceo?
Preferisco il cartaceo, sono nato e cresciuto con essi, associo il libro alla carta, prima di iniziare a leggerlo ne sento l'odore, lo sfoglio, lo tocco, instauro con esso un rapporto fisico, di sentimenti, la tecnologia di oggi avrà altri vantaggi di sicuro ma non potrà sostituire la serietà del libro, la sua artigianalità, il suo spessore fisico, ideale, romantico ecc... vuoi mettere regalare o ricevere in regalo un libro oppure un ebook? Il libro mi mette davanti alla dimensione umana quando me la dimentico da qualche parte, in esso vedo altri uomini in carne ed ossa come me.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà non l'ho mai deciso, scrivere per me è una cosa del tutto naturale, come respirare, per un po’ di tempo sono rimasto in apnea, adesso arriva nuova aria ai polmoni e me la prendo volentieri.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Per quanto mi riguarda è nata una poesia alla volta a distanza di un po’ di tempo l'una dall'altra ad intervalli di tempo abbastanza irregolari, quindi l'idea di raccogliere le poesie in un libro è nata quasi per gioco anche confrontandomi con persone a me vicine ed anche cercando di superare un po’ la mia voglia di tenere solo per me le cose che scrivo. Io scrivo soprattutto, anzi quasi esclusivamente di notte, il mio corpo vorrebbe dormire ed il cervello vuole scrivere forse per compensare la fatica fatta dal corpo durante il giorno, quindi le mie poesie sono il frutto della notte e della lampada da tavolo, cosa abbastanza evidente dalla lettura delle stesse, anche se in realtà io ascolto poco il mio cervello visto che è l'ultima cosa che uso quando scrivo.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Inutile negare che faccia piacere vedere un libro con le proprie poesie, provo soddisfazione mista ad attesa (non aspettativa), curiosità per vedere l'effetto che farà non solo agli altri ma soprattutto a me, mi sento un bambino che sta iniziando a parlare pronunciando le prime parole di cui non conosce il significato ma che ricorderà per sempre perché non le dirà mai più come le ha pronunciate la prima volta.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Nella sua versione completa il mio libro non l'ha letto nessuno, alcuni tra i miei amici più vicini a me hanno letto alcune poesie senza però una continuità ed un legame conseguenziale, mi hanno espresso pareri che ho raccolto e custodito gelosamente e che rappresentano il vero e proprio senso di quello che ho scritto poiché mi hanno offerto spunti e punti di vista a me prima ignoti che mi hanno arricchito me e di conseguenza la mia successiva scrittura.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro lo considero molto utile in quanto riesce e riuscirà ad avvicinare molte più persone ai libri ed alla lettura, persone che per motivi vari attualmente non possono o non vogliono leggere, è un modo anche per sollecitare l'ascolto delle parole altrui, attività ai giorni nostri purtroppo bistrattata e messa in secondo piano, per cui secondo me potrebbe essere addirittura un mezzo educativo inducendo le persone ad assumere l'atteggiamento di ascolto e comprensione che non è sempre scontato nella realtà in cui viviamo.
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 30 Ottobre 2020 | di @BookSprint Edizioni

Lasciaun commento

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

I contenuti e i pareri espressi negli articoli sono da considerarsi opinioni personali degli autori che
non possono impegnare pertanto l’editore, mai e in alcun modo.

Le immagini a corredo degli articoli di questo blog sono riprese dall’archivio Fotolia.

 

BookSprint Edizioni © 2023 - Tel.: 0828 951799 - Fax: 0828 1896613 - P.Iva: 03533180653

La BookSprint Edizioni è associata alla AIE (Associazione Italiana Editori)