1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
La mia vita è stata segnata sempre da un sentiero sconosciuto che ho dovuto seguire, negandomi la mia più grande passione: il canto. Un giorno dopo tante esperienze fatte, mi viene in mente di provare a scrivere una poesia. Al fine di conoscere il valore della poesia chiesi il parere di alcuni amici, i quali mi incoraggiarono a fare la pubblicazione. Nel breve periodo, così, seguendo la mia ispirazione, scrissi un centinaio di canzoni e poesie.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nessun momento. Quando mi viene l’ispirazione.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho autori contemporanei preferiti, così come non ho mai preso un dizionario per scrivere una poesia.
4. Perché è nata la sua opera?
A questa domanda ho già risposto al punto 1.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale ha influito tutto nella mia formazione, potrei, ad esempio, citare poesie come la società, i giovani, grida dalla società etc, etc, etc., dove si percepisce tale influenza.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, l'ispirazione è legata alla realtà che mi circonda ad es. conoscere un fatto, un accadimento che mi colpisce può darmi l'ispirazione a scrivere la verità e per me 'verità' è la poesia.
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
In ciò che scrivo v'è tutto l'amore che ho verso la poesia.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì: Dio! Non avendo potuto fare il cantante Dio mi ha donato la musicalità che è la melodia delle parole.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho già risposto al punto 1.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Il futuro della scrittura è e sarà credo, online però non dimentichiamo che l'uomo ha pensato la tecnologia e la tecnologia fa pensare l'uomo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io penso che oggi e domani sarà dell'audiolibro. penso anche che noi italiani dovremmo dare più peso alla nostra identità e anche nell'uso delle parole. Mi riferisco in primis a quei politici che parlano in inglese, un modo per non fare capire niente, un linguaggio per pochi, trascurano i nostri usi, costumi, tradizioni della nostra civiltà. Tutto ciò viene chiamato mondo globalizzato. (Leggasi le mie poesie: futuro, primavera, progresso, indifferenza, o' munn cagne, i sapientoni, tutti già poeti ...l'ignoranza etc, etc, etc.