1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me la scrittura è terapeutica. È un momento dove mi spoglio e resto inerme davanti ai miei veri sentimenti. Sono davvero me stessa, migliore o peggiore, sono la vera me.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Questo libro è il 30% della mia vita perché rappresenta in tutto e per tutto i miei 30 anni. Questo libro è la mia vita, nuda e cruda.
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Scrivere “Lo spirito di sopravvivenza” per me è stato come dicevo terapeutico, una sorta di cura al mio cuore spezzato.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
No, ho sempre saputo prima ancora che il libro prendesse forma, che il titolo sarebbe stato questo. Infatti urto parte dallo spirito di sopravvivenza.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Non ho uno scritto preferito, quindi non saprei. Mi innamoro prima della storia e poi dello scrittore.
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo. Mi piace il profumo, il rumore e sfogliare le pagine.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà non so se la mia si possa definire carriera, il mio intento era raccontare ed essere più vicina a chi come me ha vissuto avvenimenti simili. Però se questo davvero può aiutare delle persone non è detto che non continuerò. Mi lascio sempre molte porte aperte mai dire mai.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Questo libro profuma di verità, di ricordi e di forza. L’idea non è nata recentemente è sempre stata in me. Ho iniziato a scrivere “lo spirito di sopravvivenza” per “leccarmi le ferite” sia quelle che porto con me da anni che quelle recenti. Forse erano diventate troppe e ho sentito la necessità di liberarmi e non c’è niente di meglio che mettere su carta le proprie emozioni, soprattutto se si è una persona che quando viene delusa le si bloccano le parole in gola, la cosa migliore che abbia mai fatto è stata di getto scrivere tutta la storia. Lo consiglio a tutti.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un’emozione unica. Ancora non ho realizzato il tutto ma sembra una cosa surreale.
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una mia cliente, psicologa con la quale ho un rapporto molto speciale. Le sue parole sono state: Mi piace molto... i contenuti sono forti, veri, ma allo stesso tempo genuini e coinvolgenti.
Sei una persona profonda e con tante altre cose da dire... mi sarei persa tanto a non conoscerti...
In bocca al lupo... piccola Ida.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia una forma di lettura molto utile e di ultima generazione.