1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato a Milano e ho provato a scrivere per molto tempo dai 18 anni in poi.
Logicamente scrivere qualcosa con una stesura complessa e di una certa lunghezza comporta un impegno di tempo e mentale e non sempre tutte le vite lo permettono infatti questo libro contiene degli haiku piccole poesie se potrò scrivere ancora cosa che intendo fare cercherò di comporre una specie di poesia in prosa inserita quindi all’interno di piccolo romanzo.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La notte o tarda sera.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non leggo moltissimi libri interi ultimamente.
Leggo molti spezzoni di varie opere.
Quindi non saprei dirle uno in particolare contemporaneo.
4. Perché è nata la sua opera?
Ho raccontato 3 anni della mia vita nascosti tra allegorie e metafore.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È una parte non il tutto.
Ogni cosa poi viene interpretata dal lettore stesso credo.
Lui Vede con i suoi occhi e magari si incontrano con ciò che volevo esprimere oppure ha una visione diversa comunque spero le parole contenute nel libro assumano.
Un significato per chi le sta leggendo.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Credo che si fondano realtà e immaginazione o almeno per me è così
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
È una moltitudine di sfaccettature.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sicuramente qualcuno mi ha aiutato in un modo o in un altro e ringrazio questa persona.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia madre e ad altre persone tra cui chi mi ha aiutato.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo che sia una parte.
Ma amo anche i libri veri propri non li abbandonerei mai.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Seguiamo i tempi.
Male non fanno.
Ma il cartaceo non deve perdersi.