1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una situazione terapeutica, che mi ha aiutata nel periodo più brutto della mia vita. Non voglio dire che lo scrivere mi ha guarita, ma mi ha fatta sentire più leggera. L'emozione che provo è gioia perché mi ha avvicinata moltissimo a mia figlia scomparsa, come lei mi stesse accanto.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Gran parte di ciò che ho scritto è reale. La descrizione di mia figlia Claudia, della sua vita, della mia vita, prima della sua venuta al mondo fino alla fine dei suoi giorni, è tutto reale. Solo che avrei voluto scrivere di più!
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
In sintesi, ho scritto questo libro, perché volevo comunicare con mia figlia Claudia, perché ho perso l'opportunità di parlare con lei e di dirle, non una o due o tre volte, che l'amavo, che l'ho sempre amata; perché, nella vita ci lasciamo perdere molte occasioni per esternare i nostri sentimenti, a causa dei nostri impegni incessanti e frenetici. Tutto passa, e non torna più indietro.
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Da principio, ho messo nero su bianco tre o quattro titoli, ma non mi convincevano, non mi piacevano, o erano troppo scontati, tanto che li ho dimenticati. Poi, una sera, stavo piangendo copiosamente e mi sono soffermata sul mio dolore, sul dolore di molte madri, o di genitori che hanno perso, per malattia, o per incidenti stradali, e ho realizzato che questo dolore, queste copiose lacrime tanto sono incommensurabili, che non riusciranno a colmare spazi enormi "come mille oceani". Questo è il significato.
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Due sono i libri che vorrei con me in un'isola deserta: "La casa degli spiriti" di Isabel Allende, "Il Potere di Adesso" di Eckart Tolle. Isabel Allende mi piace come donna, come scrittrice, ha la capacità di descrivere tante situazioni che le sono accadute in quel periodo storico del golpe, e tutta la storia della sua famiglia, nell'arco di un secolo. Eckart Tolle è un Autore che ti dà la possibilità di scegliere come vivere.
6. Ebook o cartaceo?
Per ragioni di spazio, sono preferibili gli ebook, anche se i libri cartacei mi piacciono moltissimo, perché mi piace toccarli, annusarli e sentire il fruscio delle pagine.
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Innanzitutto, sono una neofita. Per me è la scoperta di un mondo nuovo, molto affascinante. Ho deciso di scrivere, dopo la scomparsa di mia figlia Claudia, anche perché sono stata motivata proprio da lei, che in sogno mi ha incitata in questa attività. Io paragono lo scrivere alla gestazione di un figlio, periodo favoloso per me. Non lo so se continuerò a scrivere. Forse sì, se ho storie e argomenti accattivanti. Può darsi che potrei intraprendere questa carriera, entusiasmante e affascinante.
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro è nata dall'esigenza di non cadere in depressione, anche se avrei potuto rivolgermi ad uno psicologo. Ho enorme rispetto per la professione degli psicologi o psicoterapeuti, ma siccome mi conosco, perché sono incostante nel seguire un programma terapeutico, o forse perché avevo paura di affezionarmi a queste figure, ho preferito scrivere e vedere nero su bianco e rileggere le mie emozioni; oltretutto, istintivamente, volevo una comunicazione diretta con mia figlia. La situazione che mi ha guidato nel realizzare la stesura del libro è stata riguardando i video che Claudia aveva fatto quando era in Germania, aprendo i file del suo computer, che tutt'ora uso.
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Ciò che provo nel vedere realizzato e prendere corpo in forma di libro, è un'emozione indescrivibile a parole; è come se Claudia mi stesse vicina e mi abbracciasse. Non vorrei essere presa per "folle"!
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima persona che ha letto il mio libro per intero è stata la mia amica giornalista Lucia. Lei mi ha detto che il libro è bellissimo, scorrevole nella lettura ed emozionante. Se lo dice lei che legge tantissimo e valuta!
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non lo so, forse perché non mi sono mai approcciata all'ascolto dell'audiolibro!
Francamente sono per la lettura tradizionale, perché posso riprendere il concetto in un secondo momento.