1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ho sempre scritto racconti o altro da quando ero al liceo classico, poi diventato magistrato di carriera non ho avuto più tempo di scrivere opere letterarie, dovendo scrivere sentenze e ne ho scritte tante, un numero incalcolabile.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Due o tre ore, e poi devo anche leggere per tenermi aggiornato.
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Milan Kundera, ma leggo di tutto, evito di leggere opere astruse.
4. Perché è nata la sua opera?
Per mio divertimento personale.
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Non saprei, ho vissuto in contesti sociali molto diversi.
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Mi piace raccontare la realtà che mi circonda o che mi ha circondato
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nel mio ultimo romanzo "amori complicati" uno spunto è venuto dalla mia attività professionale di giudice istruttore, essendomi occupato della vicenda che fa da nocciolo al racconto, di me c'è ben poco.
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, il personaggio protagonista della vicenda narrata nel romanzo, che conobbi bene per la mia attività di giudice istruttore, ma molto del contorno è frutto di fantasia.
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ho dato contemporaneamente il romanzo da leggere a parecchie persone che me lo hanno richiesto, sono alcuni amici più cari dei social.
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non credo, penso che molti amino possedere materialmente un libro.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ma non so, penso che sia troppo costoso permetterselo, sia per l'autore, sia per l'acquirente.